domenica 9 marzo 2008

auguri ... INTER !


La mia squadra del cuore compie CENTO anni e voglio dedicarle i miei più sinceri auguri !
Come ho fatto a diventare interista ? La passione di mio papà mi ha contagiato. Poi forse il fatto che è stata la squadra più forte del mondo nel momento in cui ero bambino, quando andavo alle elementari. Poi sicuramente il fascino dello stadio. Sono sensazioni ed emozioni che non scordi, poi diventi grande e sei libero di fare la tua scelta ma io non ho mai cambiato e mai cambierò. Ricordi, quanti ricordi, i più lontani sono di quando da piccolo mio papà mi portò alla Pinetina, sede storica dell'Inter. Adesso che ho 48 anni so che per andare alla Pinetina ci vogliono meno di 30' ma allora mi sembrava una gita, un viaggio. Le auto andavano più piano o c'era una magia che hai solo quando sei bambino ? Ricordo di quella volta che faceva caldo, quindi probabilmente era maggio, ricordo che avevamo il nostro solito pallone in auto e che c'erano tanti campi anche aperti al pubblico e io con mio papà provai l'ebbrezza di giocare su un campo bellissimo. Pochi anni dopo passai tutta una stagione allo stadio S. Siro , nel secondo anello, sotto il tabellone, quello con l'orologio, quello storico che una volta c'era solo lui. Già in un'altro racconto di questo blog, descrissi la scena di un Inter-Napoli ma ricordo tante altre partite. Ricordo un pomeriggio di quell'anno in cui eravamo in gita al Ticino e ancora la radio trasmetteva le partite solo dal secondo tempo. Si aspettava l'inizio di "Tutto il calcio minuto per minuto" che cominciava con i risultati dei primi tempi. Era giorno di derby e già mi emozionavo di brutto per questa magica partita. La radio parte e snocciola primi tempi finchè arriva al fatidico "Allo stadio di S. Siro dopo il primo tempo Milan 1 .." già stavo male ".. Inter 4" .. QUATTRO ???????? che gioia !!!! quella partita finì 5-1 per noi. Alla fine del campionato c'era sempre l'invasione di campo festosa, qualsiasi posizione di classifica si fosse raggiunta. Per la prima volta quindi scesi sul mitico manto erboso di S. Siro e feci una esperienza unica, era come stare su una moquette, un campo bellissimo. Mi piaceva fare tuffi e non sentire dolore, rotolarmi, immaginare una corsa sulla fascia che era di Jair e attendere al centro per fare una sforbiciata come quella del Bonimba (altro 5-1 ma stavolta al Foggia). Non vi sto parlando di un'annata qualsiasi ma di quella in cui rimontammo 7 punti al BBilan e vincemmo quindi lo scudetto. E io, con mio papà , ero là allo stadio. Sono passati glianni ma altre volte sono stato là, nel tempio del calcio, ci sono stato con i colleghi di lavoro, capo compreso, in una notte magica di coppa con gli scozzesi e goal di Kalle Rummenigge . Una serata in cui il mio capo, grande personaggio di grande cultura e immenso tecnico, cercava di spiegare a dei muratori bergamaschi che la superficie dello stadio relativa alla Curva Nord (quella dei BOYS) se riportata sul campo di calcio sarebbe stata più grande di ... .lasciamo perdere .. ricordo che in ufficio per questa cosa ridemmo per anni e anni. Delle persone, colleghi , che erano con me quella sera, alcuni sono poi diventati amministratori o comunque membri del direttivo della azienda per cui ho sempre lavorato e sono rimasti da sempre miei amici. Con uno di questi amici, Gianni, mio testimone di nozze, abbiamo proseguito le serate allo stadio e abbiamo avuto soddisfazioni e anche qualche delusione come l'anno in cui il mitico Andy Brehme si infortunò per 5' rimanendo a bordo campo e i tedeschi ci infilarono con un paio di reti che ci costarono l'eliminazione dalla coppa da parte del Bayern. Uscimmo dallo stadio in 80.000 in silenzio, senza critiche o grida di rabbia, solo tristezza. e quelal volta che con Paolo tornai alla Pinetina dopo anni che non ci andavo e mica sugli spalti no, direttamente dentro al centro sportivo, in piscina ! quella che utilizzavano giocatori, presidente e le loro famiglie. Ho fatto il bagno con Ivanoe Fraizzoli che portava la cuffia per i capelli :D Beh c'erano anche qualche decina di mogli di calciatori che potete immaginare non si trattava proprio di accontentare la vista ma io ero giovane e emozionato del fatto di stare lì. paolo qualche anno dopo ci giocò un bello scherzo, era l'anno del Trap, l'anno dei record, eravamo sempre lì alla Pinetina ma stavolta fuori , per vedere un allenamento. Io , lui e Stefano. Molta ressa, troppa ressa. Non c'era possibilità quasi di entrare ma lui chiamò il medico dell'Inter che aveva la fortuna di conoscere per lavoro e ci fece entrare. Io e Stefano eravamo emozionati ma in realtà quando Paolo ci presentò al cancello mi si gelò il sangue .. ti presento Manu .. ematologo e Stefano gastroenterologo !! Ematologo ? io ???? e cosa faccio ? dove lavoro ? Ma Paolo era scaltro e sicuramente nessuno avrebbe avuto necessità di fare domande a noi per quel tipo di specializzazione, solo che a noi non veniva in mente. Ci portarono nella loro Palestrina dove Riccardo Ferri stava facendo rieducazione muscolare dopo un infortunio. Un fisioterapista mi parlò e mi disse alcune cose , io annuii ma con il panico addosso. Poi visitammo il centro, al Bar vedemmo qualche giocatore di altri tempi , famoso , poi andammo sul campo per seguire l'allenamento a pochi metri dal Trap ! Che emozione ! I giocatori ci passarono vicini per andare in doccia, strette di mani, Nicola Berti a pochi passi da me , soprattutto Lothar e Andy. Mi viene sempre da sorridere quando penso a quella esperienza ma ringrazio sempre il mio amico Paolo per avermela fatta vivere. Altre storie e altre emozioni posso raccontare ma ci sarà sicuramente tempo e altre occasioni. Chiudo con un ricordo e un abbraccio a 2 TOTEM della storia dell'Inter, 2 persone immense e che in questo periodo di calcio fatto di voci grosse e polemiche , mi mancano tantissimo.

  • Il CAPITANO, unico immenso capitano fra i capitani, il grande Giacinto.
  • il vice-presidente , unico immenso, l'avvocato Peppino Prisco.
Mi piace concludere con una delle sue meravigliose battute, ce ne sarebbero migliaia ma questa mi da motivo particolare :

A uno che gli chiedeva se rinnegava il fatto che l'Inter nacque da una scissione interna dell'altra squadra di Milano rispose : "L'Inter nacque da una scissione del BBilan (lui non la chiamava così ma io sapete che non ce la faccio) Ecco la dimostrazione che si può fare qualcosa di importante partendo da niente!"

Ancora auguri vecchia Inter e grazie per le emozioni che mi hai saputo dare,

Manu aka vighi

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Dottore dottore,
ho bisogno proprio di un ematologo...

Non so se è per colpa del centenario o delle nobili origini, ma stamattina mi sono graffiato un dito e il sangue... era BLU (con venature nerastre...).

Ringrazia il cielo che non ti ha spacciato per proctologo, va, che se a qualcuno serviva un consulto...

LOL!

P.S. Oggi porto le bimbe all'Arena, al villaggio Inter dei bambini. Avranno ciascuna la propria maglietta, la piccolina quella bianca con la croce rossa, la grande quella nerazzurra...
Chissà poi che cosa scriveranno nel loro blog (o quello che sarà) tra 45 anni...

vighi ha detto...

ciao Fabio, mi piacerebbe leggere il blog dei nostri figli , fra 45 anni .. almeno per il gusto di stare ancora qui. Già che ci siamo facciamo 50 così gli anni della beneamata diventano 150 !!!

Ieri io col piccolino sono stato allo stadio a vedere la partita degli ex-giocatori dell'Inter. Alcuni di quelli se giocassero adesso in A non farebbero davvero brutta figura. Bello spettacolo, peccato il museo fosse chiuso.