mercoledì 28 gennaio 2009

Finali regionali





Ieri sera abbiamo disputato la prima partita delle finali regionali PGS di volley. Dopo aver vinto il girone invernale grazie allo scontro diretto memorabile in casa con il Bollate era sicuramente importante partire con il piede giusto, con consapevolezza e autorità.



Premetto che la partita giocata ieri sera a casa dello Young Volley Legnano l'abbiamo vinta 3-1 e che domenica pomeriggio ci sarà il ritorno nella nostra palestra.

La partita di ieri si giocava contro la seconda di un altro girone ma nonostante questo presentava delle difficoltà sicure :

1) la loro palestra piccola con praticamente pochissimo spazio a fondo campo per battere
2) prima partita dentro/fuori che giochiamo
3) si gioca alle 20:00 quindi al posto della cena
4) l'ultimo allenamento era stato venerdì scorso a ranghi non completi

Di tutte queste difficoltà la più delicata era sicuramente quella del dentro/fuori. Aver giocato vincendo sempre 3-0 nel girone e con avversari che ci consentivano di operare cambi e fare esperimenti mi lasciava con il dubbio di come avremo reagito alle prime difficoltà con squadre alla nostra portata. L'impatto con la palestra è stato difficile perchè effettivamente c'erano pochi spazi anche laterali. Sicuramente l'apporto di Marcello e la sua esperienza sono stati determinanti. Non trovo giusto commentare le facce delle nostre ragazze perchè ci sono diverse tipologie di reazione alle emozioni, per esempio quando stimolavo qualcuna a fare certi gesti tecnici ricevevo facce di chi non ti ascolta o è su un altro pianeta o in un'altra dimensione ma seguiva il tentativo di mettere in pratica la richiesta.

Il riscaldamento in un ambiente caldino è stato impegnativo, di solito nei 10' a rete le avversarie sono più fallose delle nostre e si passa tanto tempo ad aspettare la palla, ieri non succedeva, segno che la mettevano a terra nel nostro campo, avrei potuto accorgemene prima ma forse mi avrebbe agitato ulteriormente. La prima brutta notizia è che nelle fasi regionali il mio cartellino di allenatore PGS vale come carta straccia se non ho partecipato al corso di una settimana a Bormio e la cosa ha costretto a mettere a referto me come dirigente e spostare Marcello nel pubblico. L'arbitro mi ha concesso di svolgere lo stesso le funzioni di allenatore (parlare, chiamare time-out e cambi) ma per il mio socio non ci sono state possibilità.

Partiamo al servizio, cosa che si verifica molto raramente. Giorgia è la nostra miglior giocatrice in battuta ma il poco spazio le impedisce di andare al salto. Noi non ci siamo allenati a battute diverse, deve tirar fuori quello che sa fare in modo inconscio. Il set procede non bene ma benissimo. Le alzate sono belle, la squadra è attentissima, la palla va a terra con regolarità : finiamo 25-11 direi una sonora batosta. Meglio non potevamo iniziare. Dietro a noi a pochi metri c'è un pubblico molto partecipativo, molto caloroso, troppo caloroso ma la nostra prestazione agisce da pompiere su di loro. Nel secondo set non cambio nessuno perchè voglio sfruttare il momento positivo. Purtroppo non vedo che la parte di spazio dietro a chi serve è minore dell'altro lato e ci condiziona tantissimo. Loro prendono fiducia e stavolta si gioca punto a punto. Fa caldo e devo fare qualche cambio per far riposare il sestetto. Alcune situazioni di confusione si risolvono con paura finchè ci troviamo sotto di brutto per i miei gusti. Siamo sotto 17-23 e comincia la rimonta. Punti molto intensi, noi come sempre giochiamo meglio delle avversarie, con più soluzioni offensive ma questo porta anche a rischiare di più e a sbagliare. In modo rabbioso arriviamo fino a 23-23 con entusiasmo e un tifo esageratamente caloroso. Loro ci credono e sanno che se perdono questo set è finita. Proprio in questo momento commettiamo due ingenuità difensive non concepibili e perdiamo 23-25. Si dovrà ripartire e recuperare energie mentali. Al cambio di campo il pubblico di casa prosegue nella sua azione condizionante e discute animatamente fino a litigare con l'arbitro, reo di non fischiare alcune doppie della nostra squadra: per me ne aveva fischiate già troppe ! Io e la allenatrice avversaria non abbiamo MAI contestato una decisione dell'arbitro. Il 3° set parte malissimo, siamo confusi, qualche ragazza non sembra nemmeno in partita e lascia cadere palloni senza dare la sensazione di lottare. Sono i momenti più difficili perchè io non posso dare questa sensazione al resto delle ragazze e nemmeno alle avversarie. L'arbitro probabilmente condizionato dalle grida avversarie comincia a fischiarci una serie di doppie consecutive che mettono in difficoltà MariaChiara in regia. Le compagne non la aiutano passandole palloni in posizioni assurde e sono costretto a rimettere in campo Alessandra. Il momento negativo prosegue per qualche minuto fino ad arrivare al tremendo punteggio di 16-24. Siamo a un passo dal tracollo. Io invito sempre tutte a calmarsi e che siamo qui per vincere ma nessuno ci chiede il 3-0 o 3-1, dobbiamo avere pazienza, fare il nostro gioco, sbagliare meno e non sentire il pubblico. Comincia LA rimonta con articolo maiuscolo. Sembra impossibile ma torniamo squadra , non sbagliamo più nulla, Giulia da buon capitano si prende in spalla gli attacchi e li mette sempre a terra. Giorgia ritrova fiducia, dietro non cade più niente, Alice chiude tutti i buchi da ottimo libero e Francesca in battuta è una macchina che va decisa a dispetto della agitazione per essere la sua prima stagione con noi. Arriviamo 25-24 per noi nel tripudio e nell'emozione ma commettiamo un errore banale. Io so che ci sta ma le ragazze riprovano paura e in un attimo siamo di nuovo sotto 25-26. Tra me e me nel fondo del campo spero di avere ogni tanto anche noi un colpo di c... che non ci capita mai ma proprio mai. Noi siamo l'espressione perfetta delle leggi di Murphy ! Invece stavolta ci capita, riusciamo a riprendere il servizio e Giorgia a cui tocca, si presenta con una agitazione impossibile, è al limite del pianto dalla tensione, cerco di calmarla e le chiedo di mettere solo la palla in campo che le compagne faranno il resto. Chissà che violenza si deve essere fatta per non tirare. Chissà che tensione nelle ragazze. Il rumore intorno a noi era assordante, difficile anche solo parlare, io sembravo calmo ma perdevo decisamente kili. Abbiamo chiuso 28-26 un set memorabile, difficilissimo, da livello 10 dei videogames in quanto giocato in una partita decisiva, giocato dopo aver perso 23-25 il precedente nonostante la rimonta, giocato in un frastuono assurdo, in una tensione esagerata.

Proprio per questo la somma di tutti i fattori ci ha fatto esplodere di gioia. Questo set non vale 1 ma 10,100 set. E' il segno che stiamo diventando una squadra, che teniamo concentrazione per tanto tempo, che sappiamo lottare e che siamo sempre lì: "Noi siamo ancora qui!" ripeto spesso alle ragazze. Mamma mia che agitazione.

Però non era finita e sapevo che c'erano dietro l'angolo difficoltà ulteriori tra cui la stanchezza soprattutto mentale. Nel 4° set l'arbitro ci ha fischiato molte trattenute, alcune davvero al limite ma non ci siamo mai lamentati e Alessandra ogni volta ne usciva rimettendosi ad alzare bene. Questo e la fase delicata mi hanno impedito di rimettere in campo MariaChiara, è un duro compito fare delle scelte e anche non essere nella mente delle atlete. Devi valutare in pochi istanti dagli sguardi che cogli, dal modo di stare in panchina e io ho avuto timore che non avrebbe retto il momento. E' stato un set ordinato, ci sono mancati anche stavolta i tanti punti che le nostre centrali ci regalano di solito ma Chiara in battuta non ha mai sbagliato. Ale e Noemi si sono messe a servire addirittura dal basso pur di non buttare punti e questo è un segno importante. Sapere che hai dato una botta alle avversarie e fare di tutto per non metterle di nuovo in corsa è stato determinante. Fa capire che per noi è difficile battere con poco spazio ma siamo sempre qui e non ti regaliamo niente, nemmeno i falli di linea. La partita a un certo punto ha avuto una svolta, le avversarie erano sicuramente stanche quanto noi ma sfiduciate dal nostro ordine e dalla nostra attenzione. Al 23 per noi e all'ennesimo gesto antisportivo di un genitore del pubblico avversario mi sono incazzato. Mi sono girato a dire che non era sportivo urlare nel momento del servizio della nostra atleta. Un gesto sistematico, volontario, basta ! Chiaramente sono stato aggredito verbalmente da lui (che secondo me sapeva che stava esagerando) e dai suoi vicini. Da lontano ho intravisto con la coda dell'occhio un odei nostri avvicinarsi, pesno fosse Marcello, ne sono sicuro ma per fortuna non è servito. Bastava mettere lì dietro la panchina Dario con i suoi 2 metri nessuno avrebbe messo becco, gli lo dirò per la prossiam volta. Il punto successivo è stato nostro e io mi sono fatto trasportare e ho esultato in modo garbato, tranquillo ma proprio girato verso quel genitore insopportabile e verso quella fetta di pubblico tenendogli gli occhi ben fissi contro. La prossima v9olta che mi confesso dovrò addebitarmi un po' di parolaccie che ho scatenato in qualche anima :o) Ci mancava un solo punto e nonostante un timido tentativo di rimonta delle avversarie, abbiamo chiuso 25-20 con una emozione immensa.

Ho visto le ragazze felici, molto, anche quelle che non sono entrate nemmeno un punto, per loro ho provato tanta difficoltà ma come cerco di ricordare sempre, fare l'allenatore non è un mestiere facile, non è solo gesti tecnici o tattica nelle partite. Non sono sicuramente il migliore del mondo e sono un essere umano che ha i suoi limiti. Se vengo ascoltato e c'è fiducia nelle mie decisioni prometto sempre che tutti si divertiranno, forse il tutti visto dai genitori di chi gioca meno è difficile da accettare non crediate che io non lo capisca ma sono pagato (niente) per questo, per prendere decisioni e per fare il meglio che posso, se guardo indietro negli anni vedo mie vecchie atlete che sono cresciute bene e con sani principi, anche quelle che giocavano meno per limiti tecnici o no.. Tornando alla mia reazione nei confronti del pubblico avversario, o meglio di uno solo di loro, avrei fatto meglio a lasciar perdere anche se mi spiaceva per le ragazze. Dico subito che la cosa non deve succedere più ! Se ho resistito a sentire di tutto , a gesti non corretti e quanto di simile per 4 set, potevo farlo per gli ultimi 2 punti. Dovrò stare più attento nonostante e non basta aver sentito l'arbitro far notare come il comportamento dei 2 allenatori e delle ragazze fosse stato perfetto, nessuna contestazione, nessuna protesta mai, mentre sarebbe stato giusto cacciare qualche genitore e non fargli vedere la partita. Gli ho porto le mie scuse e mi sono sentito dire "guarda che hai fatto bene, no so come tu abbia resistito tanto". E pensare che era solo la prima partita delle finali!

Se vogliamo vincere il campionato avremo situazioni più tese, squadre via via più forti e momenti difficili da passare, giocando contemporaneamente altri 2 campionati tra cui il FIPAV. Queste partite sono determinati per prendere consapevolezza di noi e lo dirò agli allenamenti stasera :"Stiamo diventando una squadra e .. siamo ancora qui"

In attesa della partita di ritorno di domenica 1 febbraio alle 18:00 in cui sarà importante avere anche un po' del nostro pubblico.

Forza Giò

1 commento:

Davide ha detto...

Complimenti alla squadra e al tecnico/arbitro.........





........ma occhio al pubblico in trasferta, può essere letale anche a questi "livelli"