venerdì 18 febbraio 2011

stringiamci a coorte



Festeggiamo l'unità d'Italia in occasione dei nostri 150 anni, stimolati e raccolti intorno al nostro inno da un genio: Benigni.



L'attesa dell'intervento di Benigni al festival di Sanremo 2011 è stata infine premiata con un pezzo di immensa bravura.

Questo è un articolo da leggere ma anche da vedere perchè vi metto a disposizione (senza farveli cercare) i video dello show di ieri sera.

Sgombro il campo dagli equivoci anticipando che non sarebbe mia intenzione parlare di politica, l'unica cosa dopo il calcio che vede schierarsi ogni cittadino come se fosse il depositario della verità. Per la politica si riesce a non capirsi, insultarsi, evitarsi senza andare agli squallidi esempi che ci offrono i nostri vergognosi politici; mi riferisco ad ognuno di noi. Non voglio perdere amici o "lettori" per questioni politiche, rispetto le scelte di ognuno, anche quando non le condivido.

Vorrei non parlare di politica ma temo che prima o poi ci finirò :o)

Vorrei anche precisare che non sono uno di quelli che sale sul carro del Benigni solo adesso ma che mi è sempre piaciuto, fin da quando faceva spettacolo in TV come critico cinematografico seduto su una poltrona troppo girevole. L'ho apprezzato nei suoi film, amato per il genio cinematografico di Jhonny Stecchino e abbracciato con amore per La vita è bella; chi non lo ha amato per quel film? Chi non ha sorriso alla premiazione degli Oscar in cui salì sulla poltrona e camminò tra il pubblico? Chi non ha prima riso e poi pianto sulle note di Piovani? Da quel film ieri sera è stato citato il passaggio del cavallo.

Qui una foto dal film La vita è bella:














e qui una foto dall'ingresso all'Ariston di ieri sera:












Benigni comico irriverente, graffiante, divertente, aveva promesso che avrebbe parlato SOLO dell'inno di Mameli e non di altro; in sala era presente Masi, Amministratore Delegato di RAI, quello che si era dissociato in diretta (forse svegliato e stimolato da qualcuno più in alto) ad Annozero con una telefonata assolutamente ridicola.

Benigni è stato simpaticissimo, un inizio leggero per poi salire di intensità con evidenti richiami ai fatti di cronaca politico/giudiziaria di questi giorni. Un crescendo da cadere dal divano, bellissimo, a tratti esilarante:

"Cavour il più grande statist ... il secondo più grande statista degli ultimi 150 anni"

"Cavour la cui carriera finì purtroppo in modo .. per uno scandaletto, insomma lo beccarono con la nipote di Metternich"

ecco la parte comica iniziale:



qui il link se non lo vedete bene: 1° parte




E dopo questa parte divertente è iniziata l'esegesi dell'inno di Mameli, una parte appassionata, trascinante, intensa, lunghissima. Alcuni commenti che ho letto stamattina dicono "talmente lunga che non ha ancora finito" ma a me è spiaciuto che finisse!
Quante volte ieri sera mi sono detto "se avessimo avuto un maestro/professore così, se avessimo conosciuto la nostra storia in questo modo"
Mi era già piaciuto moltissimo e appasionato quando Benigni leggeva e spiegava La Divina Commedia di Dante, in TV, Ieri sera ha solo confermato che l'attesa valeva la pena. Una esegesi di rara intensità che ci ha fatto innamorare dei personaggi, dei giovani che hanno scritto la nostra storia e ci hanno permesso di essere quello che siamo oggi (forse non tutto è andato come si poteva sperare 150 anni fa ma tralasciamo i dettagli).
Sapere che il nostro tricolore è stato inventato da un giovanissimo Giuseppe Mazzini, ispirato ai versi di Dante Alighieri, che bello !

Il testo dell'inno? una scoperta. Molti conoscevano bene solo la prima strofa (io compreso), alcuni conoscono solo la parte iniziale "PARAPA' PARAPA' PARAPAPARAPPAPPAPARAPPAPPAAAAAAAA PARAPAAAAA ", adesso abbiamo occasione di conoscerlo tutto.

Che bello, quanta passione nella esegesi e quanta passione respirata immaginando questi giovani che hanno combattuto e dato la vita per una unione di questa nazione, smembrata da lotte e da stranieri arraffoni.

Il giorno 17 marzo ci sarà festa con astensione da scule e lavoro, eppure qualcuno già da tempo sta trasformando questa festa in una cosa da rigettare; qualcuno che non la vuole festeggiare (Lega e Movimento Altoatesino), qualcuno non se la merita questa festa, qualcuno sta facendo di tutto per dividere anzichè unire.

Non mi riferisco a quelle trasmissioni sinistrorse (che seguo con piacere: Ballarò, Annozero) che indicano spesso come causa dello sfascio e delle calunnie, mi riferisco a chi deve darci l'esempio, pure strapagato. Mi riferisco a chi buca lo schermo con la violenza verbale, con il togliere la parola agli interlocutori, interrompendoli scientificamente (Larussa, santanchè,Sallusti). In prima fila ieri sera anche il ministro della Difesa, che pochi giorni fa si è reso responsabile di un atto grave (non il primo) nei confronti di un giornalista della RAI (reo di essere del team di Santoro). Mi riferisco a chi usa i giornali (feltri,sallusti,belpietro) come strumento di potere per screditare chi non la pensa come te, cercando di sputtanare l'avversario con foto di 30 anni fa. A chi in parlamento cambia poltrona perchè se non conclude la legislatura non ha diritto al VITALIZIO!

Questi sono i nostri politici, nemmeno votati da noi perchè chi ha votato non li ha scelti, sono stati messi in liste bloccate decise dal responsabile del partito. E adesso si spostano di qua e di là per SOLDIIIIIII; non fatevi fregare, non è vero che troveremo un assegno del signor B. che paga tizio per passare nel suo schieramento; non sono mica così scemi :o)
Non serve trovare assegni, basta riflettere: questi devono stare in sella il tempo minimo necessario per prendere una lautissima pensione, magari avendo speso tempo a "cercarsi una escort per la serata" navigando in internet mentre qualcuno in aula (parlamento) stava esponendo delle idee.

Ma non vi fa schifo tutto questo? ma non vi indigna?

"E io paaaagooooooooo"

La politica sarebbe una bella cosa, chi la rappresenta in Italia, non è degno di meritarsi la mia stima, il nostro popolo non merita questa classe politica. Fra poco tempo per le elezioni a sindaco di Milano un Movimento di cittadini (non è un partito) presenterà un giovane, un giovane di 20 anni, non perchè scelto dal responsabile ma perchè scelto tra chi si è proposto, tramite votazioni, le cosiddette primarie. La gente ha scelto di mandare avanti un giovane, nonostante i sorrisi dei veri partiti.

Rileggiamo bene questa cosa adesso, dopo aver sentito Benigni ieri sera: UN GIOVANE.

come giovani erano i personaggi che nel Risorgimento ci hanno cambiato la storia.

Riprendo una delle frasi iniziali dell'inno in cui Benigni ci dice che "l'Italia s'è desta"

SVEGLIAMOCI !

"L'unico modo per realizzare i propri sogni è svegliarsi!"

Ma quanto è bella questa frase? se stai sognando non li realizzi i sogni, se ti svegli lo puoi fare, e noi dovremmo svegliarci.

Concludo mettendo i link agli altri spezzoni dell'intervento/esegesi di Benigni

2° parte

3° parte

4° parte


Infine, ieri sera, mi sono emozionato quando ha cantato la prima parte dell'inno a cappella (senza musica) immaginandosi un ragazzetto nei campi una sera prima di una battaglia per la nostra libertà, quanta passione, quanto amore.




Benigni canta l'inno



Avevo dimenticato di dire perchè ho scelto quella frase nel titolo : STRINGIAMCI a COORTE

stringiamCi e non stringiamoci, una bellezza poetica per stare nel sonetto.

a coorte, quella parte di esercito romano, così organizzata, così devastante, così unita.

Una cosa bellissima, perchè quando si è uniti non ci vince nessuno, lo prenderò come stimolo e come motto per la mia squadra di pallavolo:

Stringiamci a coorte che inizia il campionato!

Buona visione a tutti, buona unità d'Italia a tutti

Manu


p.s.
il giorno 6 aprile è una data anniversario di tante cose, la più interessante? la caduta di Napoleone

senza commento.







1 commento:

Anonimo ha detto...

Come hai ragione Maurizio.
Ieri sera (purtropo), ho seguito da solo il tutto, la Beppa era sfinita ed era andata a letto anticipatamente.....Prima di addormentarmi e, oggi appena sveglio, ero grato al destino di avermi fatto seguire in diretta il tutto.
Mi sentivo e mi sento ancora più ITALIANO, ma un italiano che ha capito con 45 minuti di poesia, con 45 minuti di storia, con 45 minuti di vita.
Infine, non ho potuto trattenere le lacrime durante la fase finale, l'inno di Mameli sussurrato con l'anima di Benigni.
Tutto passa, ma, nel cervello, per certe cose, rimane un bel segno, una bella virgola, ma che non deve essere solo ricordo, ma punto di rinascita.
Vanni