venerdì 22 luglio 2011

campeggio Oratorio 2011 - parte 3




Continua il mio racconto della vacanza al campeggio con i ragazzi delle medie del nostro Oratorio.

Giorno al campo e altra gita (rifugio Berni)

Contiene foto inedite









martedì 5 luglio 2011 - giornata al campo

praticamente prima giornata piena al campo. La sveglia viene posticipata alle 8:00 e Thuri da questo giorno sarà costante nella scelta
della prima canzone della giornata, quasi fosse un inno alla sveglia.
Corvee e colazione per tutti, poi preghiera e ci sono i giochi e nel tempo libero i balli;

















il pullmino di Sangio non parte causa batteria; Rino è sceso a Bormio per le sue cure.

Pranzo come sempre fuori dal comune, io continuo a mantenermi ai soli bis, i ragazzi esagerano, il tempo è bello, molto bello.

Nel pomeriggio mentre i ragazzi si dedicano a momenti di silenzio e preghiera io aggiusto la chitarra che frigge e poi mi sdraio a prendere il sole,
cosa che fanno anche le cuoche in un altro punto del campeggio. Merenda, poi giochi e tornei per i ragazzi e infine doccie.

Prima di cena Rino recupera dei cavi per far partire il nostri pullmino, che infatti si riaccende.

Serata giochi, camomilla e salamata con DonMa e gli edu. Salame offerto e scelto in giornata dal DonMa.

mercoledì 6 luglio 2011 - seconda gita

seconda gita, rifugio del passo Gavia.

Sveglia 7:30, la notte è passata bene, comincia a girare nel campeggio la voce che esiste una sonnambula nel campeggio vicino e che gira di notte con una
campanellina al collo.

Il pullmino di Sangio non parte nemmeno questa mattina, non ci fidiamo a usarlo nella gita e lo sostituiamo con quello delle scuole S.Paolo.

Dopo la preghiera si presenta Simone in versione alta montagna, con braghe e felpa di pile, soprattutto con l'aria di chi starebbe
volentieri a casa. Viene scrotato in tenda a cambiarsi e lì viene ritrovato Cico che anche lui tendeva a svicolare dalla gita.

Svicolata che invece riesce benissimo a Giovanna (memore della prima esperienza) e ad Alex; la sorpresa di questa gita è che partecipa anche Rino.

Con i pullmini stracarichi arriviamo apppena dopo S. Caterina e imbuchiamouna strada di campagna che porta al "ponte delle vacche"; da
lì parte un sentiero molto bello e tutto nel verde, in direzione Gavia, stima 2h 50' di percorso.






















Da subito si porta nelle retrovie Disi che comincia a fare la conoscenza di Rino e dei suoi metodi coercitivi per aumentare il ritmo. Invece di ottenere
risultati apprezzabili ci ritroviamo in coda anche BIX e la cosa diventa difficile da gestire. Rino si mette alle sue calcagna per spronarlo.



















Perdiamo continuamente il contatto
con quelli davanti e addirittura in un punto non segnato correttamente, prendiamo un sentiero diverso; lo capiamo dopo qualche minuto perchè invece di salire,
improvvisamente punta verso valle dove non vediamo nessuno dei nostri. Questo fuori pista ci fa perdere altro terreno e fa aumentare i lamenti dei lumaconi
ai quali si aggiungono anche Cico e Simone: percorso quasi insopportabile.

Quando finalmente raggiungiamo un falsopiano, in contriamo DonMa e il resto della truppa che già hanno esaurito la loro sosta. Capisco che il percorso è più lungo
di quanto si aspettasse il DonMa e lo capisce anche lui. Proseguiamo in un sentiero molto bello che in alcuni passaggi diventa difficile (attraversamento di un torrentello)




















Quando incontriamo i cartelli segnaletici scopriamo che manca tantissimo e no isiamo già a 2h di cammino.

Altri sentieri molto belli in costa da cui si vede un paesaggio bellissimo, in un punto attraversiamo un ponte romano naturale, di pietra largo giusto 2 posti e coperto da erba;
ai lati solo strapiombo a finire in un torrente impetuoso e niente parapetti: bellissimo.

Arriviamo a 3h di cammino e decidiamo di fermarci al rifugio Berni anzichè proseguire per il Gavia; prendiamo posizione su un grande
sasso da cui si vede il ghiacciaio ma il tempo cambia ed è obbligatorio mettersi felpe e K-Way.

Dopo il pranzo abbondante e la distribuzione dei bis/tris, io DonMa e Rino ci spostiamo nel rifugio per prendere un caffè;



















cioè queste sono le intenzioni poi Rino esagera
sempre tra dolci e grappe e il DonMa non si tira indietro. Arrivano anche gli edu e occupiamo metà del salone, il resto della truppa è alla ricerca
di acqua per riempire le boraccie ma quella del rifugio è prima vietata e poi non potabile.



















Il servizio ai tavoli è svolto da dei ragazzini, figli della signora che gestisce il rifugio; il più piccolo sbaglia una ordinazione
e vergognandosi scompare in una stanza segreta. Arrivano anche Samu che staziona con gli edu e Erika che compra una bellissima
cartolina (di gatti) per la mamma. La signora che gestisce viene chiamata dal DonMa che vorrebbe portarci S.Carlo ultimo gruppo per la gita dei 2 giorni,
inizia un bel siparietto:

DonMa: "quanti posti a dormire potete tenere?"

Signora: "38 ma stringendoci anche 40"

DonMa : "benissimo, ci possiamo venire in 84?"

vedo gli edu quasi piegati dal ridere ma la signora ci pensa, il DonMa riduce le pretese proponendo anche di dormire per terra e si accordano.

La qualità del caffè era imnbarazzante, i prezzi altissimi e l'acqua la signora non voleva concederla ai nostri ragazzi che cominciavano a comprarsi delle
bottigliette, finchè abbiamo fatto girare la voce che si poteva bere e si è risolto il problema.

Foto di gruppo in un tempo bruttino, davanti al monumento ai caduti con sullo sfondo il ghiacciaio, poi ripartenza per la stessa strada.

Dopo pochi minuti abbiamo sentito qualche goccia e ci siamo attrezzati per mantelle e K-way, in coda sempre io e Cico con qualche intervento di Paul, Sarti e infine di Rino.






















Discesa a singhiozzi, tempo brutto, passaggi difficili da ripetere ma con piacere; mentre sono ad attraversare un valico tortuoso mi squilla il cellulare: è
Livio dalla Sardegna che mi chiede consiglio su qualche spiaggetta da vedere in zona S. Teodoro. Le coste della Sardegna mi appassionano e mi provocano molta nostalgia ma sfoggio tutta la mia preparazione;
quando attacco approfitto per avvisare Mary e Flavia che siamo in immenso ritardo rispetto alle ore 16:00 previste, infatti saremo alel auto alle 17:45 dopo altre 2h 30' di gita.

In totale tra andata ritorno e camminate varie al rifugio ci siamo fatti circa 6h di strada.

Appena sbarcati al campeggio io e Rino abbiamo riacceso il pullmino per portarlo a valle da qualche meccanico a riparare.

Doccie, messa ridotta (stile silenzio) e cena; Arriva la pioggia ed è ben sostenuta, nel campo tutti si attrezzano con mantelle e K-Way



















tutti molto stanchi dalla supergita, i cuccioli della mia tenda sarebbero esausti ma tiene banco il mistero della sonnambula! Fanno migliaia di supposizioni e nonostante io cerchi di tranquillizzarli facendogli intuire che è una "bufala" loro appena io esco ne continuano a parlare mitizzando il tutto: troppo simpatici.



ciao, Manu















histats.com


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lunedì 18 luglio 2011

campeggio Oratorio 2011 - parte 2




Continua il mio racconto della vacanza al campeggio con i ragazzi delle medie del nostro Oratorio.

Cominciano le gite (rifugio Branca). L'articolo contiene foto inedite.



Se avete resistito alla prima parte (ho ricevuto qualche critica sulla lunghezza) questa vi darà meno problemi perchè contiene tante foto ;o)

Il poco tempo a disposizione e la memoria che comincia a confondere date ed eventi mi costringe a tralasciare qualche particolare. Mi piacerebbe da qui alla fine poter citare tutti i presenti alla vacanza.


lunedì 4 luglio 2011 - prima gita

Sveglia per i ragazzi alle 7:30 per lavarsi e preparare la colazione. Nella mia tenda alla prima nota della canzone della sveglia, Stefano si alza immediatamente e in pochi istanti è già vestito per andare al bagno; anche Simone è già vestito ma dentro al sacco a pelo e ci mette un sacco a smuoversi. Fuori il tempo è molto bello.

Ormai i turni (corvee) cominciano a scandire il tempo e tutte le squadre prendono confidenza con il servizio a tavola o il lavaggio bagni. Alle 8:00, dopo che il DonMa e gli Edu hanno detto le lodi, si inizia la colazione. I ragazzi sono già affamatissimi.


Mentre si svolge nel salone il rito mattutino, le cuoche io e Rino prepariamo i panini da mettere nei sachetti per la gita: salame e prosciutto cotto. Vengonmo aggiunti succhi di frutta e cioccolata. Io e DonMA inseriamo nello zaino anche 2 razioni extra di panini per il bis e varia cioccolata.

La partenza avviene dal centro del campo con i pullmini ma solo dopo il momento di preghiera preparato meticolosamente dagli Edu con un libretto distribuito a ciascun ragazzo.

Si parte verso il parcheggio dei forni, per una strada abbastanza stretta lungo la quale spero di non in contrare nessuno in senso opposto perchè immagino sia un problema. Arriviamo dopo 10' a un parcheggione dove lasciamo i pullmini e salutiamo rino che per ora non partecipa alle gite. Spalmatura di crema solare e si parte verso il Rifugio Branca con DonMa in testa al gruppo e io in coda. Abbiamo già individuato una serie di potenziali clienti della coda del gruppo e li invitiamo a partire davanti. La strada è bella, variegata e nel verde. Dopo pochi minuti dalla partenza troviamo Sara sanguinante, è inciampata con gli scarponcini e si è ferita sotto al ginocchio. E' lo spunto per una sosta di abbeveramento.

Dopo qualche tempo ci imbattiamo in un gruppo di mucche e Sara è ancora in difficoltà perchè è ricaduta sullo stesso punto, comincia a perdere fiducia. I classici ritardatari tengono bene là davanti, ogni tanto io e DonMa ci diamo una occhiata cda lontano e confermiamo con un OK. Gli Edu sono spalmati nella fila con i più lenti e piano piano vengono risucchiati verso la coda. Come sempre ci ritroviamo con Disi in ultima posizione.

A un certo punto, su un grande spiazzo pianeggiante, ci fermiamo perchè un paio di ragazze sono in crisi nera, da piangere. Hanno mal di pancia sia Giorgia che Giovanna. Quest'ultima però ha l'aggravante di aver preso paura e non riuscire più a camminare in salita, diventerà un calvario. La accompagna il suo amico e vicino di casa Andrea "Brian" (ex mortimer) e da questo istante anche il mio bastone di Mosè.

Distribuisco un po' di cioccolata e fiducina, il DonMA mi dice che non è niente di grave e che si faranno le ossa: così è.

Proseguiamo la salita e in coda ci finiscono quindi Giovanna che devo prendere per mano, Disi e finalmente BIX che però è molto migliorato rispetto allo scorso anno.

Arriviamo al rifugio che tutti ci stanno aspettando per il canto e per pranzare, ci posizioniamo sui tavoli fuori e ci rimaniamo per un bel po' di tempo.

qui vedete le ragazze e i tavoli pieni.



















qui i ragazzi, si riconoscono Mario, Davide, Tommy, Mirko, Mauro e Samu


















Unico introito del rifugio sono i 2 caffè che prendiamo io e DonMa, poca resa.Mentre lo beviamo ci cade l'occhio su un poster che indica la presenza a 30' di alcuni ponti tibetani ai piedi del ghiacciaio ... perchè no?

Nel frattempo gli Edu si trovano un posto privilegiato e vengono coccolati dalle ragazze:



















Lasciamo il rifugio e ci spostiamo davanti a un laghetto dove i ragazzi vanno a caccia di girini;




















o direttamente di rane



















con alcuni temerari partiamo per una gita supplementare ai ponti tibetani, sono quasi tutte ragazze (Chiara, Elena, Ottavia, Giulia, Cecilia ...)



















tranne Samu, Davide e Mirko oltre agli Edu Sarti, Paul e Thuri.

Il DonMa fa l'andatura, sul fondo restiamo io Samu e Sarti che ci racconta la leggenda del cardo e della battaglia sventata dai norvegesi/scozzesi:



















la strada non è semplicissima ma le ragazze si comportano bene e dopo alcuni passaggi abbastanza impegnativi tra le roccie



















scolliniamo e intravediamo finalmente uno dei ponti tibetani





















Su Facebook Vane (che non è venuta ma aveva prestato la Nikon a me) ha pubblicato anche le foto fatte sui ponti, con gli Edu e DonMa particolarmente audaci.










































































































Il rientro è stato tranquillo anche se ancora lento. Unico aneddoto divertente è quando Samu ha raggiunto la coda del gruppo per segnalare che Cico era caduto e si era fatto molto male. Quando lo abbiamo raggiunto era in una posizione ridicolissima, a testa in giù e gambe all'aria, sanguinante; era solo una crosta vecchia che era saltata per una nuova caduta, medicato e ripristinato in breve tempo.

Ritorno al campo con doccie e messa quasi facoltativa, nel senso che alla prima lettura chi voleva poteva optare per un momento (abbondante) di silenzio in cui leggere alcuni libriccini sulla vita dei santi. La mia chitarra appena riparata faceva strani rumori (in gergo si dice FRIGGERE quando una corda è troppo bassa e suona inavvertitamente e spontaneamente una nota diversa da quella a vuoto).

A cena i ragazzi hanno fatto il bis e anche il tris, affamati come lupi, sarà stata la prima gita.

Alla sera in salone, dopo le immancabili telefonate ai genitori, il Giocone della Battaglia cioccolatosa (tipo navale)









































































Quindi camomilla e finalmente nanna, sperando che i miei piccoli non si alzino anche questa notte!


Fine parte 2

ciao, Manu











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mercoledì 13 luglio 2011

campeggio Oratorio 2011 - parte 1




Anche quest'anno ho potuto partecipare al campeggio estivo a S. Caterina Valfurva con i ragazzi delle medie del nostro Oratorio.

Tema: La fabbrica di cioccolato.

Ecco il mio racconto (breve?)



Racconto lungo anzi lunghissimo perchè ci sono un sacco di cose da ricordare perciò viene spezzato in più parti e in ogni caso cercherò di darmi un limite affinchè non diventi un libro: promesso. Questa è la parte UNO.

domenica 3 luglio 2011 - partenza

Poichè è necessario portare al campeggio più pullmini possibili, io e Don Marco (da ora in poi DonMa) ne guidiamo due e saliamo prima del bus con alcuni bagagli, alcuni edu (Sarti, Paul e Thuri) e il materiale per i giochi. Il ritrovo è previsto per le ore 6:00 in Oratorio ma prima devo passare a prendere Sarti e Thuri e ancora prima devo caricare i miei bagagli e quelli di Samu; impresa non facile alle 5:30 quando oltre alle 2 valigie hai anche una chitarra, un cuscino, la macchina fotografica, gli scarponi, i sacchi a pelo e il bastone di Mosè.
Si parte in perfetto orario con Sarti alle prese con un misterioso codice di accesso della autoradio e DonMa che avendone una funzionante, ci propone di affiancarsi ogni tanto per farci ascoltare la musica. Siamo tentati di chiamare Faust o Ciceri per il codice ma alle 6:00 non si fa!
Sul pullmino di S. Carlo ci sono DonMa e Paul, su quello del nostro Oratorio siamo io (alla guida) Thuri (a destra) e Sarti (in mezzo), i discorsi variano agevolmente mentre tentiamo di rimanere agganciati al DonMa che prova in tutti i modi a farmi perdere i punti della patente per la velocità, finchè verso Sesto S.Giovanni chiedo a Thuri se avranno un portatile in campeggio (pensavo per navigare).

Silenzio imbarazzante: lo ha dimenticato a casa!

Prima chiamiamo il DonMa per avvisarlo che ritorniamo poi mi viene in mente di farlo portare da Samu che non avendo bagagli se lo può permettere e così avviene.

La sera prima di partire il DonMa mi aveva detto di non fare colazione che tanto ci si sarebbe fermati sul percorso, solo che il tempo scorre, le gallerie del lago pure e la fame sale ma del posto ristoro nemmeno l'ombra. Cerchiamo sempre di restare attaccati al loro pullmino finchè a un certo punto li perdiamo per ritrovarli più avanti con Paul in strada a sbracciarsi mentre DonMa faceva rifornimento. Io penso che finalmente si mangia qualcosa ma lui dice che lì fanno delle brioche da schifo, quindi niente da fare.

Quando siamo ormai oltre le 8:00 il DonMa parcheggia per la colazione.

Traffico praticamente nullo, prima delle 9:00 siamo al campeggio, dove troviamo Flavia, Rino, Pietro che era salito il giorno prima con un altro pullmino e qualche pittoresco addetto al montaggio tende. Gli Edu preparano il materiale per i primi giochi, l'aria è bella fresca e passo tutta la mattina con Rino a pelare e tagliare frutta per la macedonia. Nell'unico momento in cui riesco a uscire dalla cucina, preparo la Pagoda installando il tavolo da ping-pong e le nuove racchette.

Mentre già avevo preso possesso di una tenda singola vicino al Batman (Crocefisso del campeggio) Sarti mi chiede se me la sento di mettermi in tenda con i più piccolini, perchè così si sentono più sicuri; ovviamente e con molto piacere accetto e prendo possesso del territorio liberandolo dalle brande in eccesso; staremo in 5 anzichè 7 stretti.

Arriva finalmente il Bus con i ragazzi e il centro del campeggio si riempie di bagagli in attesa di essere smistati nelle tende ma prima di tutto il pranzo.

Partiamo da un dato di fatto che si riverificherà per tutta la permanenza: la qualità dei pasti è stata "eccellente" in ogni occasione, così come la creatività e disponibilità delle mamme cuoche (Maria Grazia e Maria Grazia Mary) capitanate da Flavia. Si comincia già talmente bene che io e DonMa dobbiamo promettere di andare a correre la mattina presto per mantenere una forma simile a quella di partenza. Dal canto mio mi impongo di non fare mai il tris (il bis è quasi impossibile) e contenere al massimo pane e dolci (anche questo è difficilissimo). I tavoli sono stati divisi in modo che tutti i ragazzi potessero stare insieme, comportando l'esilio degli Edu al tavolo degli adulti. Si prende una posizione che manterremo per tutta la settimana con me, il DonMa e Rino in zona "vino rosso", le cuoche alla nostra destra e gli edu alla sinistra.

Dopo un pasto già eccellente, con tanto di caffè e ammazzacaffè salutiamo Pietro che torna a casa con il bus e gli Edu dispongono i ragazzi in cerchio per la cerimonia dello smistamento nelle 4 squadre; in perfetto stile cappello parlante di Harry Potter, ogni ragazzo deve pescare una tavoletta di cioccolata da uno scatolone dietro a un telo, le squadre sono: Galak, Kinder, Lindt e Milka.

Divertente vederli sperare di avere il compagno di giochi preferito o il potenziale "crack" per i giochi, quello che permette di vincere o partire già con un certo vantaggio.

Subito dopo c'è lo smistamento nelle tende contrassegnate da un foglio di carta con differenti prelibatezze di cioccolata e con sempre almeno un responsabile più grande.

La truppa della mia tenda sarà composta da Alessandro "tutankamon" Cantalupo, Stefano "fantantonio" Cassaro, Simone "moviola" Cardelli e Alessandro "cico" Ciconte (il personaggio rivelazione). Sono alla loro prima esperienza di campeggio e lo si noterà spesso.

Sistemazione bagagli, stesura sacchi a pelo sulle brandine ed è già ora di giocare, io sono mezzo distrutto dal sonno e approfitto per riposare 1/2h.

I ragazzi prendono possesso del campeggio e cominciano ad ambientarsi, verso le 18:00 c'è il tempo per la doccia e subito dopo la Messa. Io sono il chitarrista ufficiale, dopo 6 mesi di presenza costante in chiesa (comprese Comunioni e Cresime) e dopo aver finalmente fatto riparare la mia chitarra acustica con manico rotto.

Giusto il tempo di decidere i canti con DonMa, ricordando quelli che lo scorso anno andavano per la maggiore e scritturare Vane e Thuri come cantanti davanti alla mia panca chitarra.

Ovviamente la prima messa è come il via ufficiale alla settimana, crea il clima magico di unione, serve per dare le indicazioni su preghiere, turni, corvee, i doveri e gli orari del campeggio ed è molto coinvolgente.

Dopo messa spazio libero mentre la prima squadra si occupa di apparecchiare la tavola, tutti a giocare a pallone o ping-pong.

L'aria è frizzantina ma il cielo è rimasto sereno per tutto il giorno, ci dobbiamo acclimatare.

Cena eccellente, come sarà sempre, a tavola il DonMa ci comunica che gita faremo lunedì mattina e con Rino ci si organizza per i viaggi in pullmino. Caffè e prima distribuzione dei cellulari requisiti ai ragazzi. Questa cosa dei cellulari si rivelerà un successo perchè lo scorso anno il mio cellulare e quello del campeggio erano bollenti e sempre occupati dai genitori "ansiosi" di sapere come ci si trovava. Questa nuova iniziativa invece garantiva di spalmare il tempo ed evitare di far trovare la linea occupata da casa. Nonostante questo, l'impazienza dei genitori la prima sera è stata intensa a causa dei nostri ritardi dovuti all'ambientamento.

Nonostante le indicazioni decise di DonMa, dovevamo rincorrere ragazzi in maniche corte alle 21:00, dopocena alle prese con le telefonate. L'aria era decisamente freddina per noi che arrivavamo da Rho, anche più fredda dello scorso anno.

Cominciavo a temere per la notte e per il sonno al freddo. Io ero più che preparato dalla scorsa esperienza ma dovevano essere istruiti soprattutto quelli nuovi.

Serata di giochi, perfettamente organizzati dagli efficientissimi Edu e infine visione di qualche minuto del film "La fabbrica di cioccolato" per la parte "SOGNI" e prima camomilla calda.

Tempo di lavaggio denti e silenzio previsto per le 23:30.

La prima giornata andava a terminare con qualche piccolo colpo di scena per la preparazione dei sacchi a pelo. Alcuni, specialmente quello di Stefano nella mia tenda, non erano assolutamente adatti a luogo e temperatura. Un sacco a pelo estivo a libro, da mare con cerniera inesistente che avrebbe permesso il perfetto congelamento già alla prima notte!

Il mio primo compito, mentre gli Edu e il DonMa recitavano compieta, è stato di istruire tutte le tende su come prepararsi, avvolgendosi nella coperta rigorosamente dentro al sacco a pelo e usando dove possibile cappellini o pigiami pesanti, con aggiunta di eventuali pile. A chi mi sembrava "leggero" recuperavo coperte dalla tenda magazzino e li aiutavo ad avvolgersi in stile "salame". Nonostante le indicazioni, qualcuno pensando di fare il brillante si arrangiava come piaceva.

Ero sicuramente preoccupato per quelli più piccoli e ho concentrato la mia attenzione su di loro. Appena tutto mi sembrava in ordine, sono tornato nel tendone mensa per fare 4 chiacchiere con gli Edu. Ho lasciato i piccolini con la luce accesa e dopo pochi minuti li ho trovati BELLISSIMI e addormentati. Alessandro Canta ha cominciato a chiudersi a riccio nel suo sacco a pelo che gli ha poi fruttato il soprannome di Tutankamon, si vedeva solo il naso; Cico dormiva con il libro di Geronimo Stilton sulla pancia Stefano insalamato in una supercoperta (per sopperire al finto saccoapelo) e Simone con in testa un cappellino da sole.

Mi sono super abbigliato con calzettoni, cappellino di lana e coperta e prima di spegnere la torcia ho postato il resoconto della giornata su Facebook nella mia pagina, immaginando che prima o poi qualche genitore sarebbe passato a leggere.

Qui si potrebbe chiudere questa lunghissima giornata di inizio campeggio tranne che, alle 2:18 vengo svegliato da un Cico urlante e spaventato "ho mal di pancia!", mi sono preoccupato al volo di capirne il motivo e alla fine era solo pipì, doveva fare pipì. Avrei potuto accompagnarlo al bagno ma ho preferito che si prendesse il coraggio di farlo da solo mentre lo controllavo da lontano; il campeggio di notte è illuminato a giorno da un sacco di fari, il bagno pure, non esiste possibilità di perdersi e se poi lo curi da lontano penso possa bastare. Solo che Cico rientra in tenda poco dopo essere uscito dicendo che non ce la fa ad arrivare al bagno (forse aveva anche un po' di paura). Allora gli propongo di andare dietro alla tenda e farla lì e questo lo ha tranquillizzato. Appena rientrato in tenda e nel sacco a pelo, sentivo che batteva i denti dal freddo così l'ho ri-salamato e preparato per dormire. Io avevo un sonno bestia ma ...

Alle 4:29 vengo svegliato di nuovo da Cico che urla che gli fa male la pancia, comincio a preoccuparmi ma è ancora pipì; gli do il permesso di alzarsi e recarsi in bagno da solo e improvvisamente si alzano pure tutti gli altri, tutti per fare pipì !!!

Mannaggia ma questi piccolini che tenuta hanno? o sarà il freddo?

Così alle 4:30 della notte tutta la mia tenda è in piedi e considerata la novità, nel tragitto verso i bagni svegliano anche DonMa e il Rino :o)

Finalmente, dopo averli riavvolti (ri-salamati) nuovamente tutti, ci siamo addormentati.

E qui si conclude il racconto del primo giorno di campeggio 2011, con un sacco di emozioni e cose da ricordare di cui ho fatto un riassunto (AAAAAHHHHH) delle sole cose a cui ho partecipato ma chissà quante cose da dire soprattutto le ragazze che non smettevano mai di parlare prima del sonno.

La mia promessa di non farne un libro è già andata a farsi benedire :o)

Alla prossima giornata di campeggio, Manu













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