mercoledì 9 maggio 2012

Dalle 7 alle 8 in PS !



Cronaca di un giorno assurdo, passato in attesa al Pronto Soccorso ma molto più pesante per il papà che di ore ne ha passate ben 30 e quasi tutte in un corridoio.




Una mattina che comincia prestissimo perchè devo andarea Vighignolo a prendere il papà e portarlo a mettere la macchinetta misura pressione. E' la seconda volta che dobbiamo presentarci perchè 2 mesi prima lo avevo trovato stranamente a letto e con varie ecchimosi dovute a una caduta durante la notte. In quella occasione avevamo dovuto far uscire l'ambulanza per trasportarlo in PS a fare le lastre; tutto poi finito bene, salvo aspettare ore e ore, come spesso accade.

Questa volta invece è stato peggio.

Arriviamo in Ospedale a Rho e mentre entriamo nel salone di ingresso, lo vedo camminare male, trascinando i piedi; gli chiedo come mai e lui si innervosisce, dice che è normale (ma 100m prima camminava meglio). Dopo pochi passi mi dice che gli gira la testa, ci fermiamo, lo sostengo, manca poco all'appuntamento e dobbbiamo solo salire di un piano in ascensore. Vedo che cede con il peso, lo devo proprio sostenere, intorno a me nemmeno una sedia, siamo bloccati. Però si riprende subito e possiamo salire al 1° piano.

Da dove siamo entrati ci rimane di attraversare il padiglione di Medicina ma proprio nell'atrio antistante mi dice che vorrebeb sedersi un attimo perchè gli gira la testa. Lo facci osedere e lui comincia a respirare male. mentre gli parlo per chiedere cosa si sente, abbassa leggermente gli occhi e ... si perde ! Non mi risponde più, non vede i miei segnali, ha lo sguardo fisso immobile, respira flebilmente al punto che penso sia morto! Intorno a noi nessuno.
Gli ascolto il battito che ancora c'è, esce una paziente e le grido di chiamare un medico. Una dottoressa premurosissima arriva immediatamenet e grida di portare una barella , mentre con schiaffetti cerca di rianimarlo: nessuna risposta, nessun segno di presenza dal papà : io sono nel PANICO.

Arriva la barella, lo stendiamo in 4 e via di corsa verso il Pronto Soccorso; già prima di entrare in ascensore il papà si riprende e comincia a parlare. La dottoressa è giustamente premurosa e lo porta immediatamente in accettazione dove gli provano la pressione e attaccano il braccialetto. Poi misteriosamente, lo mettono fuori in sala di attesa dove rimane per 1h !

Arriva anche Anna che è tornat dall'ufficio, la sala attesa è completamente vuota, un solo paziente, non capisco cosa aspettiamo. Chiedo all'accettazione e mi dicono che è perchè ha un codice verde; non capisco, pochi minuti prima sembrava morto, siamo arrivati di corsa e adesso è codice verde (priorità bassa).

Il PS si affolla ma per fortuna lo fanno entrare prima che sia troppo tardi.

spiego l'accaduto e cominciano esami a raffica. Io e Anna fuori passiamo le ore, cominci oa vedere persone che potrebero essermi diventate amiche per quanto tempo le ho frequentate in questi 2 giorni.

mi chiedono di portare gli esami che ha fatto negli ultimi mesi e io corro a Vighignolo; dovrei andare in uffici oalle 11:00 per una riunione importantissima ma ... c'è qualcosa di più importante di mio papà ?

Quando torno, lo trovo in corridoio ad aspettare, disteso, sarà il suo luogo di vita per 24h !

passa troppo tempo e mando a casa Anna con i ragazzi; verso le 12:30 mi infilo e chiedo se ci sono novità, copro che deve fare una TAC con liquido di contrasto ma deve firmare una liberatoria; contatto il medico e concludiamo in fretta. Mi dicono che ci vorranno almeno un pai od'ore perciò esco e vado a casa a farmi una pizza.

Quando torno, mi metto silenzioso in sala di attesa ma dopo un po' sono preoccupato e mi ri-infilo dentro. Lo trovo nuovamente solo in corridoio che non ne può più, vuole fare la pipì e almeno mangiare qualcosa. Non ha mangiato nulla dalle 7:00 ma penso che sia giusto perchè ha da fare esami. Dopo un po' scopro che va tutto bene, che aspettano solo l'esito della TAC e lo manderanno a casa: molto bene, io ero preoccupato.

verso le 16:00 chiedo se qualcuno gli fa fare la pipì e 2 infermiere anch'esse molto disponibili e premurose lo aiutano con il pappagallo perchè no nriesce ad alzarsi in piedi. Gli gira ancora la testa, comincio a preoccuparmi al pensiero che lo dimettano, come lo porto a casa ?

Una delle infermiere gli offre 2 pacchetti di biscotti e della frutta semiliquida in scatoline. Stavo per andargl ia prendere un toast, aspetto con lui che finisca quelle porzioni. Mangia con molta fame ma fa fatica a stare seduto eretto sulla barella; lo aiuto e sento che piano piano il peso aumenta, come se si lasciasse andare.

Comincia a fare sguardi strani e dire che lo devo lasciare appoggiare al lettino ma dietro non c'è nulla, ci sono io e più in là il muro; comincia a essere in pensiero e lui si lascia andare, lo sguardo torna quello del mattino, occhio quasi chiuso e sguardo fisso, siamo dentro al PS a 3 metri dalla saletta medicazioni; chiamo immediatamente la dottoressa ceh ha dato il cambio a quello del mattino, lascia al volo la medicazione che sta facendo e si precipitano a soccorrerlo; sdraiato e gambe all'aria e dopo poco si è ripreso; Ho avuto un aumento di panico all'idea che potesse essere dimesso. Gli hanno fatto subito una flebo di soluzione.

E' ricominciato tutto, sono dovuto uscire ed è passato un altro sacco di tempo. A tenermi compagnia nella mia depressione è arrivata per fortuna Anna. Poi più tardi anche Salvatore che mi ha fatto sorridere parlando di pallavolo.

Verso le 19:30 finamente mi hanno detto che lo tenevano dentro, l'ho trovato meglio in viso e stava finalmente cenando! Dalle 7:00 della mattina! Dovevo però andare a casa a prendere le medicine di papà. Fatto e alle 20:30 lo salutavo per una notte che non sapevo essere ancora "da corridoio".

Per distrarmi sono stato alla riunione del Consiglio Giosport che è finito tardissimo.

Questa mattina sono tornato in Ospedale per portare cose da reparto ma invece l'ho trovato nuovamente in corridoio. Trovato meglio di ieri ma senza aver chiuso occhio.
Ho preso un medico e mi ha detto che purtroppo era in attesa di un posto letto in reparto e che altri erano in quella condizione. Nello stesso corridoio contavo almeno 8 nonni sdraiati su barelle in attesa, addirittura una nonna su una sedia, nemmeno la barella! E' una cosa di una tristezza difficile da spiegare: ma che razza di sanità pubblica abbiamo? Non ho detto niente perchè per pudore devo riconoscere che almeno è stato curato, non siamo certo ai vertici del PS di Brunico ma nemmeno a quello di altri Ospedali del centro-sud. Ho pensato che se mi fosse capitato tutto questo in un altro luogo, anche solo in strada, mio papà non so che fine avrebbe fatto.

Adesso ho ricevuto una sua chiamata per dirmi che ha un posto letto in reparto, dopo più di 30 ore di corridoio. Ancora non so cosa abbia scatenato tutto ma prendiamo con serenità le cose che vengono.

Se per caso per strada incontro un Formigoni qualsiasi .... no, non avrò questa fortuna.

Manu






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