
Ho imparato praticamente da autodidatta, seguendo in TV dai tempi di TV Koper Capodistria, partite di tornei importanti. Poi ho avuto la fortuna che nel mio villaggio il tennis è diventato di moda, giocavamo un tennis particolare, verticale, nel senso che ci mettevamo di fianco alla mia palazzina e si tirava appunto sulla parete , fino anche al 3^ o 4^ piano. La regola era che doveva fare un solo rimbalzo a terra e poi si doveva colpire il muro. Vicino a casa mia c'era il complesso sportivo dell'ITALTEL e i più fortunati di noi che avevano il papà dipendente, sapevano di una parete con riga tracciata a segnare la rete e metà campo appiccicato. In pratica una versione di "muro" molto più simile ad una situazione reale. Certo non si poteva tirare alto com'eravamo abituati ma ci aiutava a sembrare tennisti. Quando poi ho cominciato a lavorare mi sono buttato e ho frequentato questo complesso sportivo, vedendo dal vivo giocatori abili e imparando i loro movimenti. Un torneo detto "doppio giallo"



Ci sarebbero altri racconti legati al tennis e quello a cui sono più legato si è verificato qualche estate durante il ritiro precampionato della Sampdoria a Vigo di Fassa. Io ero in vacanza a Pozza con mia moglie , la piccola e con l'Emy e la sua famiglia. Ogni tanto andavamo al centro sportivo di Vigo a vedere qualche spezzone di allenamento, dopo il quale Sven, si fermava a fare qualche palleggio sul campo da tennis con qualcuno dello staff tecnico. Il campo era ovviamente circondato da tifosi e da curiosi e ogni volta che i 2 contendenti si avvicinavano alle panchine Sven era assillato da centinaia di taccuini e di penne per il rituale autografo. Devo dire che in una situazione del genere, mentre stai giocando, potresti anche sentirti stressato invece lui si dimostrò sempre un incredibile signore, distinto e disponibile con tutti. Io feci la mia bella fila e quando toccò a me Sven vide che non avevo in mano nè penna nè taccuino, lo guardai e gli dissi "Mister, vorrebbe fare 2 scambi a tennis con me? Ricordo come allora il suo stupore ! "Ma come non vuoi l'autografo e mi chiedi di giocare a tennis ? devi essere coraggioso o bravo per farlo, perché no ?" La sua risposta mi inchiodò di botto. Avevo fatto una domanda a cui immaginavo rispondesse con signorilità che essendo in ritiro aveva impegni e orari limitati ma non lo fece. Anche lì camminai sulla nuvoletta, non quanto il giorno dopo quando mi presentai sul campo ad aspettarlo e lui, puntuale fece capolino da dietro il Bar. Solita folla di tifosi, solito rito di autografi, partita combattutissima. Io avevo buona tecnica, lui un fisico incredibile. Si giocava a 1400 mt e il mio fisico non perfetto e la mancanza di aria mi fecero perdere per 6-4/ 6-4 in modo molto onorevole. Dovete immaginare come mi sentivo emozionato sia prima che durante, figuriamoci dopo. Ormai eravamo rimasti io , lui, l'Emy ( a farmi un paio di foto) e nessun altro e al momento dei saluti lui mi disse "Bravo, mi sono divertito, cosa ne dici di fare una rivincita domani ?" Cooooooosaaaaaaaaaaaaaa lui che lo chiede a me ???? dall'alto dei miei 2 metri da terra , volando leggero accettai. Il giorno dopo si presentò puntuale, altra lotta all'ultimo punto e stavolta persi 7-5/7-6 , naturalmente sfinito ma incredibilmente soddisfatto. Sven, mi lasciò un attimo sul campo mentre spariva nel centro sportivo, credevo fosse in ritardo e

In mancanza di tale foto mi congedo con una del campo descritto all'inizio , si trova a Dubai situato a 211 metri dal suolo e appartiene all'hotel Burj Al Arab.
Allora Paolo questi 2 scambi a tennis ? ce li facciamo ?
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