domenica 12 settembre 2010

Il primo ritiro: cronaca






Considerazioni sulla prima settimana e sugli effetti indotti dalla mia presenza per la nuova avventura con le ragazze del Propaganda. Ritrovo, preparazione, la tecnica, gli allenamenti, le partite, il gruppo.





La prima settimana si è conclusa, era stata tanto attesa ed è già tempo di stilare un bilancio, di vedere cosa è successo, quali conseguenze ha portato e cosa si prospetta per il futuro.

Parto dal consuntivo più immediato e dagli effetti che ha avuto sulla mia persona: sono piacevolmente sfinito.

Nei periodi immediatamente precedenti l'inizio delle attività, ho avuto una serie di scambi di email con Simona, Alberto, Sergio, Massimo e altre persone legate alla Polisportiva Giosport o alla Pallavolo Rho; tutte con fattore comune "costruire" una squadra partendo dalle basi. Così abbiamo avuto l'elenco delle ragazze PRE-iscritte, cioè quelle che a fine stagione scorsa hanno detto "io ci sarò". A questo elenco si sono progressivamente aggiunte ragazze fino a che la domenica prima dell'inizio non ho personalmente avvicinato un paio di mamme dopo la Messa per chiedere che sport praticassero le figlie e se avessero desiderio di provare una nuova sfida. I miei contatti erano orientati principalmente a ragazze del '98, coetanee di Samu e compagne di catechismo e sacramenti (Cresima il maggio scorso), nonchè maggior gruppo rispetto alle '99 o 2000. Andavo di persona e vedevo un sorpreso interesse, del tipo "perchè no ?" Alcune delle mamme contattate hanno poi declinato l'invito per la partecipazione delle figlie ad altri sport ma senza chiudere la prospettiva futura.

lunedì 6/9 - Ritrovo e 1° allenamento

Ci siamo così ritrovati in 15 al primo allenamento di lunedì 6 settembre, alcune senza aver mai visto una palla, alcune ferme da anni, altre da meno tempo.
La prima impressione vedendole in maggior parte con la maglietta azzurra da allenamento, è stata di un gruppo che si ritrova. Abbiamo speso qualche minuto per darci delle regole di comportamento, cose minime sugli orari, sul rispetto, sull'impegno; il tutto senza disdegnare il sorriso e il piacere di "giocare" perchè questo rimane un gioco. Una delle regole date era che quando io dico "Qui!" da qualsiasi posizione di campo ci si trovi, tutte devono accorrere in brevissimo tempo, perchè sto per dire qualcosa di utile a tutte. Tra me e me immaginavo che il 90% delle cose dette fosse uscito dalle orecchie senza lasciare traccia perchè la preoccupazione di una nuova stagione con nuovo allenatore, nuovi metodi e in parte nuove compagne, spazza via tutto il resto. Le ho fatte correre un po' solo per dar loro il tempo di chiacchierare e commentare e per vedere che materiale atletico abbiamo a disposizione, invece correvano in fila indiana zitte, velocissime, quasi dovessero stupirmi. Poi abbiamo spiegato qualche andatura tipica della pallavolo (passi accostati, incrocio, corsa avanti, passo spinta) e le abbiamo fatte provare direttamente facendone capire il senso e il perchè le useremo. Si sono dimostrate cucciolotte quando per spostarsi da un lato all'altro del campo, alla mia richiesta "il più veloce che potete", provavano a farlo goffamente con il passo accostato. Ho pensato che imbeccandone una avrebbero capito tutte e così ho preso da parte Giulia, nuova e quindi al di sopra da possibili invidie nel vecchio gruppo, le ho spiegato come "fregare" tutte e la dimostrazione ha dato il suo effetto. Per stemperare ho suggerito di evitare di litigare con lei perchè ha fatto Kung-fu e la prima risata di gruppo ha riportato un po' di rilassamento. Vicino a noi c'era una ragazza che guardava con aria interessata, avvicinandola le ho chiesto se voleva provare ma questa impaurita diceva che era lì per caso.

Avanti quindi con la spiegazione del Tip-Tap, eseguito sparse per il campo dell'Oratorio. Intorno a noi gli sguardi delle bambine più piccole, dei genitori, dei curiosi, di chi invece passava di lì e si chiedeva cosa stesse succedendo. In quel preciso momento avevo visto un gesto mal eseguito e volevo spiegarlo a tutte. Ho battuto le mani una sola volta e ho detto "Qui!" In meno di 3" ero circondato ! Ho avuto un primo shock, non me l'aspettavo, l'avevo data come regola 20' prima e già me ne ero dimenticato e queste non solo se ne ricordavano ma lo eseguivano come non ho mai visto fare a nessuna delle mie ex squadre. Non potendo far vedere che ero colpito, ho detto "4 secondi ! potete fare meglio la prossima volta" ma tra me e me avevo dentro una risata infinita e un momento di piacere intenso come quando prepari un sugo, lo assaggi e pensi che starà benissimo sulla pasta. In quel momento ho pensato che potremo costruire, bastasse solo accorrere saremmo a posto :o)

Il primo allenamento si riassume in tante cose programmate, anche i discorsi, anche le fasi di gioco e poco tempo per rispettare il tutto. La gente intorno a noi aumentava, sentivo gli sguardi dei genitori, incuriositi, speravo non preoccupati, vedevo le ragazze coinvolte. Le ho fatte giocare senza dare regole e ho visto che ci sarà molto da lavorare. Mi ha risvegliato una mamma che chiamava la figlia perchè era tardi. Giusto il tempo dei saluti e l'appuntamento al giorno dopo in palestra perchè il tempo presupponeva pioggia. Ultimo ricordo di questa prima giornata erano le facce felici: delle ragazze, delle mie aiutanti, dei genitori, dei responsabili Giosport. Il giorno seguente ho cercato di sondare per capire le prime impressioni e mi sembravano positive. Bene.

martedì 7/9 - 2° allenamento, impatto con la palestra.

il martedì, come previsto, pioveva e ci ha permesso di provare per la prima volta a usare lo spazio in palestra. Raduno in cerchio per verificare eventuali dolori del giorno precedente e poi via a corsetta e ripasso di andature tip-tap. Ero preoccupato che quelle nuove avessero già mollato e invece potevo contare anche sulla presenza di quella ragazza che il giorno prima "era lì per caso" :o)

Il gruppo cresce.

Primi lavori con la palla e spiegazioni di palleggio e bagher, prime sensazioni su quello che dovrà essere ma prime conferme che essendoci molto lavoro da fare e poco tempo, non potremo fare miracoli. L'altra cosa che mi spossava era il dover essere attento a tutte e 16, per correggere i difetti e migliorare la tecnica. Una sensazione che avevo dimenticato, ben abituato alla mia ex bellissima squadra. Il richiamo "Qui!" funzionava come il giorno prima e ancora mi impressionava: 4" per arrivare da qualsiasi zona della palestra! Ogni tanto lo provavo, anche a sproposito, per dare sempre davo qualche spiegazione comune ma soprattutto per sorridere dentro :o) Alla fine un allenatore dedica molte energie e tempo e quando si sente circondato da ragazze che ti ascoltano viene ripagato di tutto.

Della parte genitori parleremo più avanti.

Un'altra cosa che mi ha lasciato sorpreso è stato che mi sono dimenticato di farle bere e quando Serena me lo ha chiesto quasi sottovoce, ho notato le loro magliette azzurre ormai blu scure dal sudore. Queste ragazze non erano abituate a lavorare così tanto? E per me questo non è tanto, servirà che riveda un po' le mie previsioni ma intanto raccolgo che l'attenzione non cala.

Allenamento che diventa 1h e 30' rispetto a quanto previsto e constatazione che anche stavolta ho dovuto tralasciare alcune cose.


mercoledì 8/9 - 3° allenamento, quello da 2h

E' mercoledì e usiamo il nostro reale spazio palestra, previsione di 2h di allenamento. Ho preparato anche una parte in cui vediamo la schiacciata e soprattutto ho trovato una squadra per fare una amichevole il giovedì.
Le ragazze nuove continuano a venire, tranne Giulia Kung-fu che non vedo e Giulia (piccola) che ha deciso di non venire più perchè troppo piccola rispetto alle altre. Inizio come sempre con le solite cose ma mi accorgo che vengono eseguite sempre meglio e in minor tempo: è il momento dei complimenti. Sto passando ad altro quando arriva dagli spalti di corsa una ragazza che non riconosco; è Giulia Kung-fu arrivata fresca dal parrucchiere, temo per i suoi capelli, le dico che noi avevamo già fatto 100 giri di campo come riscaldamento e questa parte a correre: "Fermaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa, ma secondo te facciamo 100 giri di corsa?" Risate generali ma dentro di me penso che stiamo creando dei mostri! e provo un IMMENSO piacere.

Il palleggio diventa difficile da eseguire e si deve scomporre fino a tornare alle basi minime, diventa anche noioso ma nessuna smette. Anche stavolta dimentico di farle bere! Eppure è segnato nel mio programma, così come altre cose che invece vengono sostituite da riesecuzioni di gesti base. Ho il tempo per far didattica di gruppo nel 2vs2 insegnando a muoversi senza palla, ad avere un senso nel palleggio e le vittime della mia spiegazione mi supportano come se stessero sostenendo un esame. E' il momento di insegnare a schiacciare, così si distraggono un po'. I miei metodi sono diversi dal solito e metterli in pratica è pesante come attenzione per loro ma devastante per me. Fra qualche settimana le mie aiutanti saranno autonome, avranno chiaro cosa mi piace vedere e potrò dedicarmi ad altro con meno stress.

La solita partitella finale 3vs3 mette in risalto la voglia di giocare ma anche i grandissimi limiti di molte, soprattutto delle nuove. Domani partita, concludo con un saluto mentre sul campo ci sostituiscono le mie ex-ragazze: che emozione.

LA serata prosegue con la riunione dei genitori della mia ex U16; cosa ci azzecca con noi ? La presenza di Cesare, responsabile della pallavolo che presentando il nuovo allenatore (Gino) ringrazia me per i risultati ottenuti con loro e per aver preso le ragazze del propaganda. Cesare è pieno di complimenti per i miei 10 anni passati, per il 3° posto NAZIONALE U16 ottenuto, per il gruppo costruito e perchè, secondo la società, il "miglior allenatore" che abbiamo si prenderà cura delle piccole, per costruire ancora qualcosa di bello. Mi sono "emozionato" !

Altra cosa che dice Cesare è che il primo effetto della mia presenza ha portato all'iscrizione di 18 ragazze (abbiamo quasi raddoppiato) e tante altre più piccole in standby per una nuova squadra di minivolley. Quello che nel titolo provo a descrivere come "Effetto Manu": una sensazione BELLISSIMA! Subito dopo ricevo anche i ringraziamenti e i complimenti da Gino, Marcello e Beppe e torno a casa felice per questa cosa inaspettata.

giovedì 9/9 - la prima partita

abbiamo disputato una partita amichevole contro il S. Paolo, squadra che nello scorso campionato primaverile ha fatto molto bene, vincendo il suo girone e proseguendo nel tabellone provinciale. Squadra che annovera dei '97 e addirittura 2 maschi. Perchè questa partita contro una U14 ? Infatti non rientra nei miei soliti schemi ma pensavo che avrebbe piovuto, non avevamo la possibilità di usare la nostra palestra e le ragazze erano stanche; volevo perciò lasciarle divertire senza dare regole, schemi o richieste. Unica richiesta usare al meglio gli insegnamenti ricevuti nei primi 3 giorni di questo mini-ritiro.
Ci siamo presentati in 13, con maglietta bianca e abbastanza agitazione. Di là dalla rete si vedeva che erano più grandi, ben fisicate e abituate a giocare. I maschi a questo livello fanno da soli la differenza, non posso non essere triste per loro che non hanno un futuro ... nel femminile.
Il nostro riscaldamento era morbido con corsetta verso rete, il loro riscaldamento era di scatti (esercizio suicidio) e salti. Quando abbiamo preso la palla noi trattenevamo e ci muovevamo poco, loro ci hanno chiesto se potevamo schiacciare a rete: "schiacciare??? Sì, va bene"
Le nostre erano in difficoltà e di là ci schiacciavano addosso :o) Ricordo che lo scorso anno, con la U16 giocavamo anche la 3° div U21 Fipav e in un riscaldamento prepartita l'allenatore avversario aveva mandato l'arbitro a chiederci di non schiacciare addosso alla loro fila. Ragazze di 20 anni !!! Se anche mi fosse venuto in mente di chiederlo al S. Paolo ero preso a ridere per questo ricordo.
Più passava il tempo e più le nostre erano agitate, ho preso in disparte Martina e poi Giulia per spiegare meglio il palleggio trattenuto e in pochi istanti lo hanno utilizzato in campo. La partita si è svolta senza arbitro, del tipo chi batte dice "Paaaaallaaaaaaaaaaaaaaa". La linea di fondo campo è vicina al muro e non si riesce nemmeno a battere da sotto. L'avversario è forte. Non ho dato indicazioni, ero preparato a prendere appunti ma dopo pochi minuti ho dovuto correggere errori eclatanti di posizionamento. La nostra squadra tende ad essere inchiodata al terreno e per di più lontana da rete e da dove si svolge il gioco. La mia richiesta di provare il Tip-Tap, il palleggio alto e a muoversi sono naufragate nel panico da partita, nel terrore delle schiacciate avversarie (ne hanno fatte solo 3 in 5 set !!!) In alcuni casi ho dovuto gridare per farmi capire e perchè si ripetevano errori che avevo chiesto di non fare (scappare lontano da rete, buttare tipo ping-pong). Alcune erano confuse con uno sguardo assente, altre prese da trans agonistica tradotta in bagher buttati alla disperata. Battute come mozzarelle sgonfie e approccio di fuga totale dalla palla. In questo marasma ho avuto il piacere di vedere Martina e Giulia usare il palleggio trattenuto alto, come spiegato nel riscaldamento. Ho deciso che era un buon punto di partenza e cercando sia di far girare tutte le ragazze che di favorire il gioco con i 3 passaggi ho preso anche provvedimenti drastici come togliere qualcuna che spesso giocava per conto proprio. Il mio foglio per gli appunti è rimasto intonso tranne le formazioni da mettere in campo e l'unico schema "dopo che abbiamo buttato la palla nel loro campo, avanziamo tutte verso la rete" , ovviamente disatteso per 5 sets. Con mio sommo stupore abbiamo anche vinto il 3° e il 5° set, lottandoli ai vantaggi. Qualche volta è partita una schiacciata da parte di Chiara ma senza tecnica, giusto un macigno verso la parete di fondo campo. Di questo prendiamo per buono l'istinto a cercare soluzioni offensive, ci sarà utile.

Cosa rimane di buono oltre a questo istinto? Una ottima prestazione di quelle nuove, una voglia di fare da parte di tutte, l'idea di un buon palleggio alto da parte di qualcuna, il sorriso. Il capitano della nostra prima partita è stata Aurora.

Da correggere rimangono un sacco di cose, forse troppe ma meglio non farsi condizionare in modo negativo; rimane una assente mobilità di squadra e una pessima mobilità individuale. La mancanza totale di gioco, la mancanza di idea di cosa è giusto fare. Al momento la pallavolo sembra essere una esecuzione di schemi prefissati e una occupazione del suolo prefissata; invece è uno sport di situazione dove ogni volta succede qualcosa di diverso da quello che ho preparato perciò bisogna saper leggere, capire e muoversi.

Alla fine della partita ero sfinito come aver giocato le finali nazionali con le mie U16. Sfinito dal vedere errori e cercare inutilmente di risolverli, sfinito dal gridare e preoccupato di aver spaventato le ragazze. Ai genitori che venivano per salutare predicavo di avere pazienza e scusare se ho gridato troppo, di contro ho ricevuto sorrisi, commenti soddisfatti, speranza. Da qui partiamo anche se non sarà facile e non vinceremo niente per un po' di tempo; il mio primo obbiettivo in campo sarà quello di farle muovere e costruire gioco, non di vincere buttando di là la palla. Speravo di non dover dedicare tempo per la tattica ma si rende necessario.

Se dopo ogni partita esco così stanco, abbandono !

venerdì 10/9 - 4° allenamento - 2h

primi minuti spesi a parlare della partita amichevole del giorno prima, sarà un classico di tutti gli allenamenti post-partita .Analisi degli errori, soprattutto di squadra, di mentalità e poi analisi dei punti forti, delle cose positive da cui partire per migliorarsi. Le ragazze sono attente ma come spesso credo che siano preoccupate di essere nella lista nera, quella degli errori. Cominciamo a dire che non esiste e non ci sarà mai una lista nera e che quando per una ragazza si evidenziano difetti od errori, è una bella cosa perchè si ha la possibilità di correggerli. Prossimamente chiederò a qualche genitore di filmarmi le partite dall'alto, in modo da vedere i movimenti e tenere memoria delle evoluzioni.
L'allenamento è strutturato per ripassare le basi del palleggio e finalmente arrivare al bagher, con un finale sulla schiacciata. Come sempre invece ci dilunghiamo sul palleggio, sugli aspetti legati alla mobilità, al tempo di partenza , alla corsa, al Tip-Tap e finiamo per dover lasciare qualcosa per strada. Purtroppo e lo dico da tecnico, lascio il bagher in virtù di una più divertente sessione sull'attacco. Sfrutto la loro voglia di schiacciare per mettere qualche base sul movimento del braccio e del gomito. Come sempre le ragazze sono fradice dopo 1h, segno che non si tira indietro nessuno e che l'intensità c'è. Chiudiamo con un 4vs4 in cui abbiamo aggiunto il centro dietro. Si richiede movimento, precisione e palleggio fisso: alcune sono già entrate in sintonia, altre fanno più fatica ma per tutte c'è un segnale positivo. Abbiamo una nuova possibile compagna e a fine allenamento un quesito: ma Giorgia è mancina si o no ? La domanda nasce dallo stupore di sua mamma che si avvicina e mi dice "perchè Giorgia schiaccia con la sinistra?" io: "perchè mi ha detto che è mancina" la mamma : " e da quando è mancina ?" a questa età le ragazze sono ancora spettacolari :o)

sabato 11/9 - riposo

Dopo 5 giorni abbastanza tirati arriva il primo riposo; riposo fisico e mentale dato che nemmeno ci vediamo. Sicuramente quello che ne ha più bisogno sono io che non sono abituato a tenere la concentrazione e l'attenzione su così tante ragazze e per così tanto tempo. Infatti tra un compito delle vacanze arretrato e i mestieri, passo molto tempo a dormire. Per fortuna che alle 18 torna in campo l'Inter!

Chiudo la serata con Stefano, Sara e i loro meravigliosi 4 figli e la inaspettata e
gradita debacle della seconda squadra di Milano, quella dei mercenari e dell'album delle figurine. Anzi, c'è tempo per vedere uno spettacolare incontro di tennis tra Federer e Djokovic in semifinale agli US Open.

domenica 12/9 - allo stadio per Italia - Germania

Ci ritroviamo anche se non per un allenamento. Abbiamo avuto la fortuna di avere i biglietti per assistere alla amichevole tra Italia e Germania in preparazione ai mondiali maschili di volley che si disputeranno proprio a Milano. Andiamo con altre squadre della Giosport e della Pallavolo Rho. In tutto siamo un centinaio di persone. Non tutte le ragazze hanno potuto venire ma quasi. L'evento non è dei miei preferiti perchè la pallavolo maschile è troppo fisica e c'è poco tempo per imparare qualcosa. Nonostante ciò mi piace il clima, la partecipazione. Devo insistere un attimo per tenere raggruppate le ragazze e staccarsi dalle gonne delle mamme, la presenza di Sharon e Alice favorisce il raggrupparsi. Sarà sempre più così, spero.

Ho occasione per tastare il polso ai genitori e scoprire se le ragazze reggono bene i miei metodi di allenamento: il riscontro è positivo. Giusto prima di entrare, dopo aver radunato tutte le ragazze in un unico posto, eseguo un test a sorpresa: chiamo Giorgia , le consegno un oggetto (leggero) e le dico di lanciarlo il più lontano possibile, aldilà della folla di persone. Ovviamente Giorgia è perplessa e non lo vuole fare, pensa se colpisce un genitore! Ovviamente le altre sono interessate a cosa farà Giorgia, io insisto "lancialo più lontano che puoi" allora Giorgia sebbene titubante, prende l'oggetto e con la mano destra inizia a caricare il braccio per lanciare. La fermo! Le tolgo di mano l'oggetto e dico: "hai capito bene Giorgia? devi tirarlo più lontano che puoi, non devi colpire nessuno". Sempre più titubante ma decisa a non fare danni, riprende l'oggetto e sempre con la mano destra si prepara a un lancio. Tutte le altre incuriosite, intorno la guardano. La rifermo nuovamente e stavolta, a conclusione del test a sorpresa, ecco la mia giustificazione: "Da domani ti è vietato tentare di schiacciare con la mano sinistra!" Spiegazione ulteriore per i non addetti, se per lanciare lontano, dove serve forza e velocità, si usa una mano e un braccio, quanto più per schiacciare servirà lo stesso movimento (lancio di un sasso) quindi viene spero definitivamente risolto il quiz su Giorgia mancina o meno.

Entriamo al Forum di Assago e assistiamo al riscaldamento delle squadre; c'è partecipazione all'ingresso dell'Italia. Io conosco sia i giocatori che gli allenatori che i commentatori sportivi (Zorzi, Galli) ma ovviamente non è una cosa che posso condividere con le nostre ragazze perchè sono troppo piccole per ricordare la generazione di Fenomeni guidata da Velasco. Trovo complicità in Samu che mi ascolta ma avendo la stessa età delle ragazze non può conoscere. Interessanti i metodi di riscaldamento, lontanissimi da quello che adotteremo noi almeno per i prossimi 2/3 anni. Stupore alle prime schiacciate che sono molto rumorose e spettacolari. Inno nazionale in piedi e cantato (ma lo insegnano ancora a scuola ?) Partita interessante e molto partecipata, le nostre ogni tanto intonano un coretto. Capisco che le regole nono sono note a tutte e per fortuna ogni tanto qualcuna mi chiede come mai l'arbitro ha fischiato, mi serve per sentirmi partecipe con loro. La partita finisce 3-1 per l'Italia e ci si saluta, io scendo come spesso mi piace fare, nel parterre per vedere da vicino giocatori e allenatori. Le ragazze della mia ex-squadra sono a caccia di autografi e di fotografie. Io più defilato mi metto ad ascoltare i discorsi tecnici di Lozano e Galli, sulla partita. Mi piacerebbe stare un giorno con queste persone e assisterli nel loro lavoro per capire come e quanto siano lontani da noi, ricordo che un giorno in vacanza, rimasi tutto un pomeriggio a vedere l'allenamento di Velasco con la nazionale femminile, una cosa affascinante. Si impara di più dagli allenamenti che dalle partite.

Ritorno a casa segnato da un imprevisto: Sharon e Alice erano rimaste senza auto. Complicità nella disorganizzazione? scarsa comunicazione? superficialità? Nel parcheggio incrocio per l'ennesima volta Claudio Galli (ex-centrale della nazionale di Velasco e commentatore televisivo) e passo qualche minuto a parlare dei prossimi mondiali e delle possibilità dell'Italia. Insieme concordiamo che la favorita sarà il Brasile. E' sempre un piacere vedere che in questo sport puoi affiancare e parlare con personaggi famosi e illustri senza che si comportino come i calciatori.

Ci stringiamo sull'auto di Max e come ai vecchi tempi torniamo verso casa.

Si chiude questa prima settimana di ritiro della squadra Propaganda, tra allenamenti, nuovi metodi, fatica , amichevoli e partita allo stadio. Una settimana insieme per conoscersi, per capire cosa ci aspetta e per iniziare a pianificare il futuro.

Io scriverò dal mio blog, delle nostre avventure e proverò anche a parlare di tecnica e di gestione degli allenamenti. Questa settimana cominciamo con i nostri orari normali perciò allenamenti mercoledì e venerdì.

In conclusione sono molto soddisfatto di questa prima settimana e di questa nuova esperienza, sono in rodaggio anch'io e ho bisogno di tempo per prendere un ritmo efficace ma ho delle ottime senzazioni e secondo me siamo partiti con il piede giusto.

Abbiate pazienza, ci divertiremo!

Manu





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