mercoledì 13 luglio 2011

campeggio Oratorio 2011 - parte 1




Anche quest'anno ho potuto partecipare al campeggio estivo a S. Caterina Valfurva con i ragazzi delle medie del nostro Oratorio.

Tema: La fabbrica di cioccolato.

Ecco il mio racconto (breve?)



Racconto lungo anzi lunghissimo perchè ci sono un sacco di cose da ricordare perciò viene spezzato in più parti e in ogni caso cercherò di darmi un limite affinchè non diventi un libro: promesso. Questa è la parte UNO.

domenica 3 luglio 2011 - partenza

Poichè è necessario portare al campeggio più pullmini possibili, io e Don Marco (da ora in poi DonMa) ne guidiamo due e saliamo prima del bus con alcuni bagagli, alcuni edu (Sarti, Paul e Thuri) e il materiale per i giochi. Il ritrovo è previsto per le ore 6:00 in Oratorio ma prima devo passare a prendere Sarti e Thuri e ancora prima devo caricare i miei bagagli e quelli di Samu; impresa non facile alle 5:30 quando oltre alle 2 valigie hai anche una chitarra, un cuscino, la macchina fotografica, gli scarponi, i sacchi a pelo e il bastone di Mosè.
Si parte in perfetto orario con Sarti alle prese con un misterioso codice di accesso della autoradio e DonMa che avendone una funzionante, ci propone di affiancarsi ogni tanto per farci ascoltare la musica. Siamo tentati di chiamare Faust o Ciceri per il codice ma alle 6:00 non si fa!
Sul pullmino di S. Carlo ci sono DonMa e Paul, su quello del nostro Oratorio siamo io (alla guida) Thuri (a destra) e Sarti (in mezzo), i discorsi variano agevolmente mentre tentiamo di rimanere agganciati al DonMa che prova in tutti i modi a farmi perdere i punti della patente per la velocità, finchè verso Sesto S.Giovanni chiedo a Thuri se avranno un portatile in campeggio (pensavo per navigare).

Silenzio imbarazzante: lo ha dimenticato a casa!

Prima chiamiamo il DonMa per avvisarlo che ritorniamo poi mi viene in mente di farlo portare da Samu che non avendo bagagli se lo può permettere e così avviene.

La sera prima di partire il DonMa mi aveva detto di non fare colazione che tanto ci si sarebbe fermati sul percorso, solo che il tempo scorre, le gallerie del lago pure e la fame sale ma del posto ristoro nemmeno l'ombra. Cerchiamo sempre di restare attaccati al loro pullmino finchè a un certo punto li perdiamo per ritrovarli più avanti con Paul in strada a sbracciarsi mentre DonMa faceva rifornimento. Io penso che finalmente si mangia qualcosa ma lui dice che lì fanno delle brioche da schifo, quindi niente da fare.

Quando siamo ormai oltre le 8:00 il DonMa parcheggia per la colazione.

Traffico praticamente nullo, prima delle 9:00 siamo al campeggio, dove troviamo Flavia, Rino, Pietro che era salito il giorno prima con un altro pullmino e qualche pittoresco addetto al montaggio tende. Gli Edu preparano il materiale per i primi giochi, l'aria è bella fresca e passo tutta la mattina con Rino a pelare e tagliare frutta per la macedonia. Nell'unico momento in cui riesco a uscire dalla cucina, preparo la Pagoda installando il tavolo da ping-pong e le nuove racchette.

Mentre già avevo preso possesso di una tenda singola vicino al Batman (Crocefisso del campeggio) Sarti mi chiede se me la sento di mettermi in tenda con i più piccolini, perchè così si sentono più sicuri; ovviamente e con molto piacere accetto e prendo possesso del territorio liberandolo dalle brande in eccesso; staremo in 5 anzichè 7 stretti.

Arriva finalmente il Bus con i ragazzi e il centro del campeggio si riempie di bagagli in attesa di essere smistati nelle tende ma prima di tutto il pranzo.

Partiamo da un dato di fatto che si riverificherà per tutta la permanenza: la qualità dei pasti è stata "eccellente" in ogni occasione, così come la creatività e disponibilità delle mamme cuoche (Maria Grazia e Maria Grazia Mary) capitanate da Flavia. Si comincia già talmente bene che io e DonMa dobbiamo promettere di andare a correre la mattina presto per mantenere una forma simile a quella di partenza. Dal canto mio mi impongo di non fare mai il tris (il bis è quasi impossibile) e contenere al massimo pane e dolci (anche questo è difficilissimo). I tavoli sono stati divisi in modo che tutti i ragazzi potessero stare insieme, comportando l'esilio degli Edu al tavolo degli adulti. Si prende una posizione che manterremo per tutta la settimana con me, il DonMa e Rino in zona "vino rosso", le cuoche alla nostra destra e gli edu alla sinistra.

Dopo un pasto già eccellente, con tanto di caffè e ammazzacaffè salutiamo Pietro che torna a casa con il bus e gli Edu dispongono i ragazzi in cerchio per la cerimonia dello smistamento nelle 4 squadre; in perfetto stile cappello parlante di Harry Potter, ogni ragazzo deve pescare una tavoletta di cioccolata da uno scatolone dietro a un telo, le squadre sono: Galak, Kinder, Lindt e Milka.

Divertente vederli sperare di avere il compagno di giochi preferito o il potenziale "crack" per i giochi, quello che permette di vincere o partire già con un certo vantaggio.

Subito dopo c'è lo smistamento nelle tende contrassegnate da un foglio di carta con differenti prelibatezze di cioccolata e con sempre almeno un responsabile più grande.

La truppa della mia tenda sarà composta da Alessandro "tutankamon" Cantalupo, Stefano "fantantonio" Cassaro, Simone "moviola" Cardelli e Alessandro "cico" Ciconte (il personaggio rivelazione). Sono alla loro prima esperienza di campeggio e lo si noterà spesso.

Sistemazione bagagli, stesura sacchi a pelo sulle brandine ed è già ora di giocare, io sono mezzo distrutto dal sonno e approfitto per riposare 1/2h.

I ragazzi prendono possesso del campeggio e cominciano ad ambientarsi, verso le 18:00 c'è il tempo per la doccia e subito dopo la Messa. Io sono il chitarrista ufficiale, dopo 6 mesi di presenza costante in chiesa (comprese Comunioni e Cresime) e dopo aver finalmente fatto riparare la mia chitarra acustica con manico rotto.

Giusto il tempo di decidere i canti con DonMa, ricordando quelli che lo scorso anno andavano per la maggiore e scritturare Vane e Thuri come cantanti davanti alla mia panca chitarra.

Ovviamente la prima messa è come il via ufficiale alla settimana, crea il clima magico di unione, serve per dare le indicazioni su preghiere, turni, corvee, i doveri e gli orari del campeggio ed è molto coinvolgente.

Dopo messa spazio libero mentre la prima squadra si occupa di apparecchiare la tavola, tutti a giocare a pallone o ping-pong.

L'aria è frizzantina ma il cielo è rimasto sereno per tutto il giorno, ci dobbiamo acclimatare.

Cena eccellente, come sarà sempre, a tavola il DonMa ci comunica che gita faremo lunedì mattina e con Rino ci si organizza per i viaggi in pullmino. Caffè e prima distribuzione dei cellulari requisiti ai ragazzi. Questa cosa dei cellulari si rivelerà un successo perchè lo scorso anno il mio cellulare e quello del campeggio erano bollenti e sempre occupati dai genitori "ansiosi" di sapere come ci si trovava. Questa nuova iniziativa invece garantiva di spalmare il tempo ed evitare di far trovare la linea occupata da casa. Nonostante questo, l'impazienza dei genitori la prima sera è stata intensa a causa dei nostri ritardi dovuti all'ambientamento.

Nonostante le indicazioni decise di DonMa, dovevamo rincorrere ragazzi in maniche corte alle 21:00, dopocena alle prese con le telefonate. L'aria era decisamente freddina per noi che arrivavamo da Rho, anche più fredda dello scorso anno.

Cominciavo a temere per la notte e per il sonno al freddo. Io ero più che preparato dalla scorsa esperienza ma dovevano essere istruiti soprattutto quelli nuovi.

Serata di giochi, perfettamente organizzati dagli efficientissimi Edu e infine visione di qualche minuto del film "La fabbrica di cioccolato" per la parte "SOGNI" e prima camomilla calda.

Tempo di lavaggio denti e silenzio previsto per le 23:30.

La prima giornata andava a terminare con qualche piccolo colpo di scena per la preparazione dei sacchi a pelo. Alcuni, specialmente quello di Stefano nella mia tenda, non erano assolutamente adatti a luogo e temperatura. Un sacco a pelo estivo a libro, da mare con cerniera inesistente che avrebbe permesso il perfetto congelamento già alla prima notte!

Il mio primo compito, mentre gli Edu e il DonMa recitavano compieta, è stato di istruire tutte le tende su come prepararsi, avvolgendosi nella coperta rigorosamente dentro al sacco a pelo e usando dove possibile cappellini o pigiami pesanti, con aggiunta di eventuali pile. A chi mi sembrava "leggero" recuperavo coperte dalla tenda magazzino e li aiutavo ad avvolgersi in stile "salame". Nonostante le indicazioni, qualcuno pensando di fare il brillante si arrangiava come piaceva.

Ero sicuramente preoccupato per quelli più piccoli e ho concentrato la mia attenzione su di loro. Appena tutto mi sembrava in ordine, sono tornato nel tendone mensa per fare 4 chiacchiere con gli Edu. Ho lasciato i piccolini con la luce accesa e dopo pochi minuti li ho trovati BELLISSIMI e addormentati. Alessandro Canta ha cominciato a chiudersi a riccio nel suo sacco a pelo che gli ha poi fruttato il soprannome di Tutankamon, si vedeva solo il naso; Cico dormiva con il libro di Geronimo Stilton sulla pancia Stefano insalamato in una supercoperta (per sopperire al finto saccoapelo) e Simone con in testa un cappellino da sole.

Mi sono super abbigliato con calzettoni, cappellino di lana e coperta e prima di spegnere la torcia ho postato il resoconto della giornata su Facebook nella mia pagina, immaginando che prima o poi qualche genitore sarebbe passato a leggere.

Qui si potrebbe chiudere questa lunghissima giornata di inizio campeggio tranne che, alle 2:18 vengo svegliato da un Cico urlante e spaventato "ho mal di pancia!", mi sono preoccupato al volo di capirne il motivo e alla fine era solo pipì, doveva fare pipì. Avrei potuto accompagnarlo al bagno ma ho preferito che si prendesse il coraggio di farlo da solo mentre lo controllavo da lontano; il campeggio di notte è illuminato a giorno da un sacco di fari, il bagno pure, non esiste possibilità di perdersi e se poi lo curi da lontano penso possa bastare. Solo che Cico rientra in tenda poco dopo essere uscito dicendo che non ce la fa ad arrivare al bagno (forse aveva anche un po' di paura). Allora gli propongo di andare dietro alla tenda e farla lì e questo lo ha tranquillizzato. Appena rientrato in tenda e nel sacco a pelo, sentivo che batteva i denti dal freddo così l'ho ri-salamato e preparato per dormire. Io avevo un sonno bestia ma ...

Alle 4:29 vengo svegliato di nuovo da Cico che urla che gli fa male la pancia, comincio a preoccuparmi ma è ancora pipì; gli do il permesso di alzarsi e recarsi in bagno da solo e improvvisamente si alzano pure tutti gli altri, tutti per fare pipì !!!

Mannaggia ma questi piccolini che tenuta hanno? o sarà il freddo?

Così alle 4:30 della notte tutta la mia tenda è in piedi e considerata la novità, nel tragitto verso i bagni svegliano anche DonMa e il Rino :o)

Finalmente, dopo averli riavvolti (ri-salamati) nuovamente tutti, ci siamo addormentati.

E qui si conclude il racconto del primo giorno di campeggio 2011, con un sacco di emozioni e cose da ricordare di cui ho fatto un riassunto (AAAAAHHHHH) delle sole cose a cui ho partecipato ma chissà quante cose da dire soprattutto le ragazze che non smettevano mai di parlare prima del sonno.

La mia promessa di non farne un libro è già andata a farsi benedire :o)

Alla prossima giornata di campeggio, Manu












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