lunedì 13 aprile 2009

il n. 26 al mondo




Come io e Samu abbiamo giocato nel campo di fianco a uno dei giocatori più forti del tennis che fù



Il lunedì di Pasquetta ci siamo svegliati con calma e confortati da una buona giornata di sole abbiamo deciso di avventurarci ai campi da tennis di Castelletto. Io non ho trovato tute nell'armadio se non una vecchissima della Adidas, una di quelle che quando la indosso Anna mi prende in giro immancabilmente. Sarà che è una tuta di 20 anni fa e che usavo quando giocavo a tennis nella squadra della mia società disputando la Coppa Italia per club, sarà il caso fatto sta che io e Samu ci siamo trovati a giocare di fianco a un ex-giocatore di tennis che è stato n. 26 al mondo !
Arriviamoci per gradi.
Io e Samu non sapevamo se avremmo trovato un campo libero così ci siamo portati anche un pallone da calcio. La fortuna ci ha consegnato il campo n.4, fortuna perchè era libero , sfortuna perchè era appena stato tolto il pallone e le condizioni del terreno erano "rischiose" per mancanza di terra rossa sul fondo. Abbiamo comi9nciato giocando in uno spazio ristretto come riscaldamento e Samu mi ha fatto vedere enormi progressi tecnici. Davvero bravo. Peccato che io da pessimo genitore mi sia avventurato nei soliti consigli che sfociano poi in quasi rimproveri. "Torna al centro dopo che hai colpito", " girati sul fianco prima di colpire", "non fermare il braccio" ecc. Commenti che fanno parte del bagaglio di un presunto coach o di uno che avendo giocato abbastanza, riconosce negli altri gli errori (non vedendo i suoi) e dispone di uan irresistibile voglia di dare buoni consigli. Insomma dopo poco tempo Samu aveva il vaso colmo e non ne poteva più. Io non avevo capito la cosa e mi ero pure infastidito della sua non voglia di correre dietro alla palla. Più tardi a casa avrei capito il motivo e mi sarei dato del deficiente (se non di peggio). Samu voleva solo giocare, forse voleva anche farmi vedere come era migliorato e io come sempre non avevo capito. Ogni volta mi dico che il papà non è l'istruttore, non è il coach, non è quello che trasforma il figlio in un fenomeno. Ogni volta me lo dico e ogni volta ci ricasco, è un meccanismo che ignoro, non so da cosa dipensa, ditemi per favore che capita anche a voi (papà) e soprattutto ditemi come lo avete risolto (se lo avete risolto).

Così capita che ci fermiamo un attimo e sul campo a fianco vediamo 2 genitori che palleggiano con i rispettivi figli, piccoli, età simile a Samu. Uno di questi genitori lo conosco, Lele, figlio del maestro del centro di Castelletto. Uno che da piccolo si allenava con quelli bravi ma che al momento di cogliere i frutti abbandonò il circuito per poca voglia. MI dice che il rischio nei piccoli è quello di saturarli, di farli scoppiare e far passare la voglia. Mi fa notare che oggi siamo fortunati perchè l'altro genitore che vedo è bravissimo, sa cosa fare, sa come motivarli perchè è stato il n. 26 al mondo. La cosa mi imbambola: "come 26 ?" Si tratta di C laudio Mezzadri, ottimo tennista della generazione precedente, svizzero, forse l'ultimo svizzero umano prima dell'avvento di Re Roger. Mi dice che sono amici e si trova lì in gita (gli svizzzzzzeri vengono in gita a Milano ???). Mi dice che se si allenasse potrebbe ancora stare nei primi 300 del mondo e che già così vincerebbe qualche torneo di B. Lo vedo palleggiare ai bimbi e ovviamente non si nota tranne che poi lui e Lele fano un gioco: mettono una pallina da tennis quasi allo spigolo del campo, negli ultimi 30 cm di terreno. Uno dei 2 passa delle palline dal cesto e l'altro con il diritto cerca di prendere la pallina. Lele prova con 50 palle e sol una volta sembra che si avvicini. La palla viaggia veloce ma a me sembra una follia solo il pensiero di colpirla. Ci prova Mezzadri e dopo nemmeno 15 palle la colpisce ! Mannaggia che belva ! Lele mi dice che è tutta tecnica, visto da fuori sembra una persona normale come noi ma quando colpisce, con il minimo sforzo la palla viaggia a un livello che noi ci sogniamo ed è vero. Samu è sempre arrabbiato e comunque gli passerà nel pomeriggio ai primi calci al pallone ma è affascinato da questo ex-giocatore. Mi chiede chi è e io frettolosamente gli dico che è stato campione italiano, salvo poi vergognarmi quando all'uscita noterò la macchina targata Svizzera :o) Mezzadri si mette a servire verso i bimbi e Lele lo provoca, "batti su di me se hai coraggio". Si piazza alal risposta e dopo la prtima botta , nemmeno tanto forte lo riprovoca "Solo questo sai fare ?" Confermando l'ipotesi che con il minimo sforzo riesce a far viaggiare la pallina, spara una bomba sulal riga e noi la vediamo solo passare. Lele la vede passare come noi e si mette a ridere. Finisce l'ora di tennis, raccattiamo palle palloni e racchette + la mia vecchia tuta e torniamo verso casa dove Samu avrà una nuova avventura da ricordare, Anna una nuova battuta da fare sulla mia tuta e io un nuovo pensiero e una nuova lezione da mettere in saccoccia (come essere genitori e far divertire i propri figli). Il ricordo di questa giornata sarà però legato a Mezzadri , mannaggia questo ha giocato con McEnroe e Connors, i miei miti da bambino !!!!!!!

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