sabato 15 marzo 2008

Io e la chitarra

E' ora di riprendersi dopo la batosta di martedì scorso 11/3/08 (Inter-Liverpool 0-1) causata sicuramente più dalle dimissioni del nostro condottiero che non dalla solita eliminazione precoce dalla coppa che conta. Non entro nel dettaglio dei motivi per cui sono state fatte certe dichiarazioni, mi limito a dire che "Io sto con Mancini tutta la vita!" per mille e più motivi. Una volta sbollita la tensione torno a sfogliare l'album dei ricordi della mia vita e non posso fare a meno di leggerci più di una pagina dedicata a uno strumento musicale: la chitarra. Ho imparato a suonarla quando avevo 14 anni e come tutte le cose che ho imparato, da autodidatta. Eravamo i soliti amici impegnati in oratorio, andavamo in vacanza insieme con gli educatori su per i monti e lì è scattata una molla. C'era Stefano che sapeva suonare un paio di accordi, e la sera dopo cena , là sul belvedere del Champedìe che torreggiava sulla Val di Fassa insieme muovevamo i primi passi alla scoperta della chitarra suonando qualche canzone di De Andrè. In particolare la più gettonata era quella che faceva ... "Ricordiiiiiii sbocciaaaaaavan le vioooooooleeeee , con le nooostre paroooooole , non ci laaaaaaasceremo maaaaaiiiii" la ricordate ? E' la canzone dell'amore perduto, purtroppo non ho trovato video migliori di quello che vi posso donare, accontentatevi dell'audio :





Con questa canzone nelle orecchie, tornati dalla montagna, ci siamo trovati spesso a suonare insieme: a far partire il gruppo musicale del nostro Oratorio che accompagnava alle SS. Messe. Eravamo in 5, quattro chitarre e un organo: Io, Stefano, Fabio, Giorgio e Marco. Abbiamo suonato per anni, abbiamo affinato la tecnica, avevamo i nostri problemi e purtroppo non siamo mai stati un gruppo musicale ma secondo me eravamo bravi. Diventati maggiorenni ci siamo trovati a suonare alla messa delal domenica mattina alla Casa di Riposo Perini: tanta parte della mia vita è transitata per quei corridoi, ascensori e scale e tanta gioia provavamo a suonare canzoncine ai nonni della casa. Galeotto fu il Perini perché da lì la mia vita ha avuto una svolta ma questa è un'altra storia. diciamo che a causa di una diaspora avvenuta nell'Oratorio lì vicino, ho conosciuto gli amici attuali e la mia dolce signora. Con questi amici la parte musicale è continuata senza sosta e in particolare con l'avvento del nuovo parroco Don Viniero, siamo diventati il gruppo di animazione delle liturgie. Tra tutti non posso fare a meno di citare mio cognato (direttore del coro) e Dippi come compagno di infinite suonate. Alcune delle canzoni che oggi vengono cantate alla Messa , sono state composte da noi 2, parole e musica. Canzoni composte per i matrimoni dei nostri amici, per i nostri matrimoni. Spesso in chiesa incrociamo lo sguardo e ci diciamo "hai visto ? la suonano ancora !" Una di queste canzoni composta per Monica e Ambro l'ho legata a una cosa stranissima, ero a cena da Dippi e Manu che ormai erano una famiglia e per la prima volta nella mia vita conobbi la "Insalata di pasta". Non l'avevo mai mangiata e da quanto mi piacque non la abbandonai più. Ancora più di quella sera ho in mente quella volta che dopo le prove di canto , mentre gli altri si recavano a sbevazzare in un locale vicino alla stazione, io e lui rimanemmo sugli scalini della chiesa a studiare giri di accordi e parti soliste per una canzone. Quella canzone poi la esportammo anche in un Oratorio vicino. Ho provato a riprendere in mano la chitarra e suonare questo riff ma non mi torna in mente. Magari Dippi, appena ci vediamo per il filmino me la ricordi ?
E quella volta che per suonare con te dimenticai l'automobile nel parcheggio degli Oblati ? se non ci fossi stato tu a prestarmi la tua macchina sarei rimasto lì anche a dormire :-)
Ricordi, tanti ricordi, meglio non esaurirli tutti, meglio non tediarvi troppo e lasciare spazio ad altri argomenti più attuali. Ma la chitarra è attuale ! Io ancora la suono in casa ogni tanto e mia figlia comincia ad appassionarsi: sta imparando i primiaccordi e ha delel buone capacità. Per quanto riguarda me, preferisco stampare qualche tablatura, che è la trasposizione fedele di una canzone ma sul manico della chitarra. In questo modo si ha la sensazione e il piacere di suonare come gli artisti veri. Giusto per non lasciarvi a mani vuote allego una immagine scannerizzata di uno spartito di una canzone che adoro, di Sting. E' solo una parte e potete vederci sia lo spartito classico che la tablatura sotto. Per i meno addetti dico che basterà schiacciare la corda così come la vedete , tenendo il dito sul tasto (vedi foto iniziale) indicato dal numero (click foto sotto). Se avete problemi la prima volta che mi trovate in giro potete tampinarmi senza problemi.


2 commenti:

pacio ha detto...

Maestro assoluto di chitarra e di...ematologia dalla ficcante memoria, grazie di entrambi i "report". Pacio

vighi ha detto...

grazie per i complimenti, aver suonato al tuo matrimonio pochi anni fa è stato un segnale forte della tua stima e sai che la "memoria storica" rilascia solo ricordi consentiti , per il resto è tutto in cassaforte :-) Tieni pronto un biglietto di ingresso per il parco giochi della pinetina !